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Gaza, ministro israeliano Ben Gvir minaccia la ripresa della guerra: "Ora che abbiamo gli ostaggi, aprire le porte dell’inferno sulla Striscia" - VIDEO

Il ministro della Sicurezza nazionale israeliano invoca la ripresa dei bombardamenti su Gaza nonostante la tregua, dopo il rilascio degli ostaggi. Intanto il controllo e la militarizzazione di Gaza continuerebbero anche dopo il "ritiro dell'Idf", scoperte 40 basi militari israeliane nella Strsicia

24 Ottobre 2025

Nonostante il cessate il fuoco e la tregua raggiunta tra Israele e Hamas, dopo la restituzione di parte degli ostaggi israeliani, il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir ha rilasciato una dichiarazione che ha suscitato forti critiche: “Ora che abbiamo gli ostaggi, dobbiamo tornare alla guerra e aprire le porte dell’inferno sulla Striscia di Gaza”. Il Ministro ha con queste parole invocato la ripresa immediata bombardamenti su larga scala contro Gaza, dopo le difficili e lunghe trattative per raggiungere la tregua, dimostrando la volontà di Israele di radere al suolo la Striscia.

Gaza, Ben Gvir: "Ora che abbiamo gli ostaggi, dobbiamo tornare alla guerra aprire le porte dell’inferno sulla Striscia"

Le parole di Ben Gvir arrivano a pochi giorni dall’entrata in vigore del cessate il fuoco, che ha portato alla liberazione di diversi ostaggi israeliani e al rilascio di prigionieri palestinesi. Secondo Ben Gvir, la tregua rappresenterebbe solo una pausa tattica e non dovrebbe essere interpretata come un passo verso la fine del conflitto. “Hamas non cambierà, deve essere completamente distrutto”, ha dichiarato in un altro intervento pubblico.

La frase “aprire le porte dell’inferno” è stata interpretata da molti analisti come un segnale di escalation, in un momento in cui si tenta di consolidare una fragile tregua e avviare un percorso diplomatico. Tregua che peraltro non è stata rispettata. Negli ultimi giorni infatti, sono diversi i civili palestinesi morti proprio a causa delle azioni dei soldati israeliani. Sono numerose le segnalazioni di violazione di cessate il fuoco.

Gaza, Israele mantiene 40 basi militari nella Striscia nonostante "ritiro Idf", continua piano militarizzazione - confermate anticipazioni GdI

Il controllo e la militarizzazione di Gaza continuerebbero anche dopo la cosiddetta "tregua" e il conseguente "ritiro dell'Idf", come proverebbero diverse testimonianze e le immagini satellitari, che evidenziano 40 basi e postazioni militari operative israeliane nella Striscia. Un’inchiesta del Sanad Unit di Al Jazeera mostra come l’esercito israeliano non solo non si sia completamente ritirato oltre la cosiddetta “linea gialla” — confine provvisorio previsto dal primo stadio dell’accordo di cessate il fuoco — ma continui a controllare il 58% del territorio gazawi.

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