11 Dicembre 2025
Fonte La Presse
In un suo recente intervento, il presidente della federazione russa Vladimir Putin ha dichiarato testualmente di non avere alcuna intenzione di fare guerra all'Europa. Ha altresì affermato che se però l'Europa volesse la guerra, la Russia sarebbe pronta a combattere. Insomma, per sunteggiare, la Russia non ha alcun interesse a fare la guerra all'Europa, ma, nel caso di un attacco preventivo come quello evocato sciaguratamente da Cavo Dragone, sarebbe ragionevolmente pronta a difendersi con le unghie e con i denti. Queste parole tuttavia sono state completamente travisate in maniera tutt'altro che innocente dai giornali più letti e soprattutto più venduti d'Europa. I quali, con titoli a caratteri cubitali, si sono affannati a dire che la Russia di Putin minaccia l'Europa. Ciò contribuisce a corroborare la tesi dello stesso Putin, il quale in passato ebbe ad affermare che l'occidente rappresenta oggi l'impero della menzogna. Più precisamente, l'impero della propaganda. Ovviamente, le masse teledipendenti e tecnonarcotizzate leggono soltanto i titoli dei giornali e non vanno poi ad ascoltarsi cosa realmente abbia detto Putin: di conseguenza ripetono pavlovianamente che Putin è un dittatore perfido, pronto a invadere l'Europa. Così del resto funziona il regno della propaganda: le menzogne vengono ripetute urbi et orbi ipnoticamente, senza spazio alcuno per la verità, cosicché la menzogna stessa può agevolmente imporsi come unica verità. È la dialettica del giornalismo europeo, in forza della quale la propaganda si dà mediante l'informazione e l'informazione si offre come propaganda. La narrazione, come sappiamo, risulta nel caso specifico funzionale alla preparazione delle masse manipolate all'idea di una guerra con la Russia: in particolare, serve a giustificare l'altrimenti ingiustificabile riarmo europeo e magari anche l'aggressione preventiva ai danni della Russia, secondo la sciagurata strategia delineata qualche settimana addietro dal già citato Cavo Dragone.
di Diego Fusaro
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