10 Dicembre 2025
Ursula von der Leyen (fonte: Lapresse)
La presidente della Commissione Europea Ursula von Der Leyen ha deciso di aumentare lo stipendio a se stessa e ad altri 67 mila dipendenti dell'Unione Europea per l'ottava volta in tre anni. La politica tedesca, in particolare, vedrà un incremento di 1000 euro al mese, per un salario totale di 35.000 euro mensili.
L’Unione Europea è finita sotto i riflettori per gli stipendi dei suoi funzionari, che registreranno l’ottavo aumento in tre anni. A beneficiarne saranno 67 mila dipendenti, compresi circa 30 mila pensionati, con incrementi retroattivi dal 1° luglio 2025 del 3%. Complessivamente, dal 2022 a oggi, gli stipendi sono aumentati di quasi il 23%, con un costo stimato di un milione di euro al giorno, pari a 365 milioni l’anno.
L’aumento, spiegano le fonti, nasce dall’adeguamento al costo della vita, ma l’entità degli incrementi ha sollevato critiche. I salari base dei funzionari più giovani saliranno di circa 110 euro al mese, raggiungendo i 3.754 euro, mentre chi ricopre ruoli di vertice percepirà fino a 25.986 euro, con 760 euro aggiuntivi a dicembre. Gli aumenti interessano anche i commissari, con 850 euro in più fino a 29.250 euro, mentre la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen si vedrà incrementare lo stipendio di circa 1000 euro, fino a 35.800 euro al mese.
Critici sottolineano come, sebbene gli adeguamenti siano legati formalmente all’inflazione e alle tabelle di Eurostat, il ritmo degli aumenti e la cifra complessiva – stimata intorno a 12 miliardi di euro annui – facciano sembrare il provvedimento più un arricchimento dei vertici che un reale adeguamento alle necessità dei cittadini. Nel 2045, si stima che solo i pensionati Ue costeranno 3,2 miliardi l’anno, sempre considerando eventuali nuovi adeguamenti.
L’operazione alimenta accuse di opacità e favoritismi, soprattutto verso la presidente von der Leyen, criticata per aver sostenuto e beneficiato degli aumenti più sostanziosi, mentre il dibattito politico europeo continua a discutere della sostenibilità dei costi della burocrazia comunitaria. Per molti, la decisione appare lontana dalle priorità dei cittadini europei, e più vicina a un interesse personale dei vertici dell’Ue.
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