14 Ottobre 2022
Il governo di Giorgia Meloni è vicino alla sua definizione. La giornata di ieri è stata infatti caratterizzata dall’elezione di Ignazio La Russa a Presidente del Senato, poi il discorso della senatrice Liliana Segre. Il racconto di un’Italia che mostra e valica le contraddizioni, capace al contempo di evocare fantasmi e restare saldamente aggrappata a principi che ancora scottano.
Una cosa però è evidente: la Leader di Fratelli d’Italia, dopo le elezioni, vince con successo anche questa sfida. Ora vengono quelle più difficili. Innanzitutto la guerra. Quella vera, ma anche quella economica. Mario Draghi intanto ospite di Macron punta ancora sul price cap al gas, in attesa del Consiglio UE che presumibilmente la prossima settimana si riunirà per varare il tetto, per quanto l’operazione susciti ancora molte perplessità. Intanto i prezzi salgono, l’inflazione aumenta e le operazioni militari subiscono rapide escalation.
Sfide nel breve ma anche nel medio e lungo periodo: il PNRR. “Il Piano va rispettato”, sottolinea Riccardo Di Stefano, Presidente dei Giovani imprenditori, “un governo che governi”, questo innanzitutto l’auspicio. Su questo scenario si apre oggi il 37° Convegno Nazionale dei Giovani Imprenditori a Capri.
Il discorso di Riccardo Di Stefano, Presidente dei giovani imprenditori in apertura al 37esimo convegno di Capri:
"Sono passati otto mesi dallo scoppio della guerra in Ucraina. Una guerra che ha riportato la Storia, quella con la S maiuscola, sul continente europeo. La guerra ha aumentato tutti quegli squilibri congiunturali e strutturali che già esistevano, colpendo diversamente le nazioni in base al loro grado di esposizione al conflitto. I prezzi di materie prime, energia e beni alimentari, hanno toccato, negli ultimi 18 mesi, picchi senza precedenti. L’inflazione, in continua salita, ha raggiunto un +8,9% a settembre. Valori che non si vedevano dagli anni ‘80, dopo gli shock petroliferi.
Come definireste un imprenditore che affida la propria capacità produttiva ad un solo e unico fornitore? Uno che deve cambiare mestiere. E chi affiderebbe il destino energetico di una grande nazione industriale a un solo fornitore?".
Riccardo di Stefano, Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria, ha dichiarato a Il Giornale d'Italia:
"Abbiamo chiesto oggi al Governo di prendere di petto il tema dell'energia, che sta mettendo in ginocchio molte filiere produttive, e naturalmente molte famiglie italiane, e allo stesso tempo di non interrompere l'azione riformatrice legata al Pnrr. Crediamo che senza le riforme non ci sia futuro e invece con un'azione coraggiosa si possa intraprendere una strada nuova per questo Paese".
Quest'anno il tema del convegno è "Energie. Per cambiare epoca". “L’Italia ha infatti bisogno di nuove energie per ristrutturare le proprie fondamenta economiche e sociali e combattere l’inverno demografico. Ha bisogno anche di Istituzioni che agiscano con responsabilità, solidità, lungimiranza. Le transizioni verde e digitale sono in atto e hanno bisogno di nuove energie. Sta nell’alleanza fra pubblico e privato governarle, invece che subirle, e farne una leva straordinaria di sviluppo affinché facciano stare meglio chi oggi sta peggio. Per cambiare epoca”. Questo il messaggio dei giovani imprenditori di Confindustria.
Alessandro Profumo, AD di Leonardo, in occasione del 37esimo convegno di Capri, ha commentato a Il Giornale d'Italia:
"Io credo che dobbiamo avere la prospettiva della pace, mi rendo conto che è estremamente complicato, ma penso sia importante sennò continueremo ad avere un impatto sull’inflazione e su una serie di problematiche rilevanti. Avete visto il primo semestre è stato molto buono, a breve vedrete il terzo quarter, poi le prospettive del fine anno".
Stefano Cuzzilla, Presidente Federmanager, ha dichiarato a Il Giornale d'Italia:
"Dal Governo mi aspetto stabilità, i numeri ci sono. È chiaro, quello che è successo all'inizio può dare preoccupazione, ma io sono sicuro che il senso di responsabilità prevarrà. Serve stabilità perché le aziende in questo momento hanno bisogno di programmare bene le cose, siamo un in un momento molto particolare del Paese, nella tempesta perfetta, un momento delicato".
Massimo Doris, ad Banca Mediolanum, ha a affermato Il Giornale d'Italia:
"La lotta all'inflazione e al costo dell'energia, non è un problema solo italiano. I Governi stanno lavorando in questo senso, è l'attività primaria, perché costi dell'energia così alti mettono a dura prova sopratutto le piccole attività, che significa perdita di posti di lavoro".
Giuseppe Ricci, Energy Evolution Chief Operating Officer Eni, ha commentato a Il Giornale d'Italia:
"Riuscire a rendere disponibile l'energia in modo affidabile e a prezzi contenuti e contemporaneamente proseguire nel nostro percorso di transizione energetica. Il costo dell'energia era aumentato prima dell'inizio della guerra per la concomitanza di diversi fattori: lo spostamento della Cina dal carbone al gas, la ripresa dopo il lockdown dell'economia. Uno sbilanciamento domanda-offerta che ha fatto crescere i pressi".
Massimo Antonelli, CEO EY, ha dichiarato a Il Giornale d'Italia:
"Le sfide sono abbastanza chiare, in un consto di grandissima trasformazione. Gli imprenditori però stanno reagendo molto bene, si stanno mostrando preparati per affrontare questi rischi: emerge chiaramente che il 93% degli ad ha cambiato i propri piani strategici e 2/3 degli imprenditori stanno aumentando i propri investimenti. Le aree di investimento sono la trasformazione tecnologica, ricerca e sviluppo e le competenze".
Giuseppina Di Foggia, AD di Nokia, ha detto Il Giornale d'Italia:
"La sfida più banale, ma allo stesso tempo più difficile è la necessità di collaborare, le istituzioni, con le aziende, la politica, i Governi".
VIDEO - Centemero, Mastercard: "Talentis, abbiamo premiato The Pack"
Michele Centemero, SVP, Country Manager Mastercard, ha dichiarato a Il Giornale d'Italia:
"Abbiamo dato la premiazione finale per le giovani startup, abbiamo scelto The Pack, che ha nel dna la sharing economy e una grande attenzione al mondo della sostenibilità. Loro affittano vestiti".
Vincenzo Boccia, Presidente LUISS, ha commentato a Il Giornale d'Italia:
"La prima cosa che mi aspetto dal Governo è la questione energetica, che deve essere affrontata come precondizione per affrontare le altre. Non possiamo creare asimmetria nel mercato europeo, servono soluzioni per evitare la paralisi del sistema industriale italiano".
Pierroberto Folgiero, AD Fincantieri, ha dichiarato a Il Giornale d'Italia:
"Il business della difesa sarà molto importante nel prossimo ciclo industriale. Un modo per fare azienda legato alla geopolitica: noi siamo strumentali e convinti che si possa andare più a fondo in quel mercato e portare più avanti la catena e l'industria della difesa italiana".
Claudia Parzani, Partner Linklaters, Chair Borsa Italiana S.p.A., Deputy Chair Il Sole 24 Ore S.p.A., ha detto a Il Giornale d'Italia:
"Le aziende quotate in borsa hanno comprato flessibilità e sono abituate a doversi presentare, è un vantaggio nel momento in cui il rischio è di avere una visione limitata e legata al contingente e alla sopravvivenza, ma c’è bisogno di piano che guardano al lungo. Bisogna rivedere i propri piani con una frequenza maggiore, ma essere sicuri che si guarda lontano e si punta a quelli che sono cambiamenti strategici".
Alessandra Ricci, Amministratore delegato di SACE, è intervenuto durante il Convegno dichiarando: "Noi di SACE abbiamo l’energia e le competenze per aiutare le imprese italiane nella transizione verso una nuova epoca che metta al centro della competitività la digitalizzazione, la messa in sicurezza della supply chain e la sostenibilità. Tempi nuovi e di inedita complessità richiedono modalità nuove di fare e sostenere le imprese. Lo stiamo sentendo oggi al Convegno dei Giovani Imprenditori di Confindustria e lo viviamo tutti i giorni ascoltando le 25mila aziende che abbiamo in portafoglio. Oggi siamo in grado di supportare tutto il tessuto imprenditoriale oltre l’export e l’internazionalizzazione, il cuore di SACE, anche sul territorio domestico per garantire la liquidità grazie a diverse misure contro il caro energia tra cui, ad esempio, Garanzia SupportItalia, che emettiamo digitalmente in 48 ore. A tutto questo si aggiunge il nostro ruolo attivo per supportare gli investimenti di tutte le imprese, soprattutto PMI, in sostenibilità nell’ambito del Green New Deal attraverso la nostra Garanzia Green.”
E ha aggiunto: "Le nostre Garanzie Green, controgarantite dallo Stato italiano, facilitano il finanziamento di progetti sostenibili destinati a: riduzione impatti ambientali; integrazione dei cicli produttivi con tecnologie a basse emissioni; promozione di una mobilità a minori emissioni inquinanti. Siamo partiti circa 20 mesi fa, e da allora abbiamo concluso 170 operazioni (quasi 10 operazioni al mese, un dato non da poco considerato il livello di approfondimento e gli importi coinvolti) per un totale di 5,3 miliardi di euro di contratti e investimenti garantiti. L’84% delle operazioni realizzate fin qui è al fianco di PMI e MID-Corporate.
Guardando all’oggi e all’emergenza connessa al caro energia che stiamo affrontando, il Governo ci ha affidato un altro mandato di sostegno all’economia nazionale con il “DL Aiuti”. Con Garanzia SupportItalia, che abbiamo lanciato a luglio, grazie a un sistema completamente digitale emettiamo in 48 ore la nostra Garanzia con la controgaranzia dello Stato, per facilitare il rilascio di finanziamenti a supporto della liquidità delle imprese colpite dalle conseguenze del conflitto. Lo facciamo forti dell’esperienza di Garanzia Italia con cui abbiamo emesso 6.400 garanzie per oltre 42 miliardi di euro a sostegno delle imprese colpite dalla pandemia.
Il raggio di azione è recentemente stato ampliato con il “DL Aiuti ter”, che ha introdotto la gratuità della garanzia SACE laddove anche le banche facciano uno sforzo per contenere il costo del finanziamento al rendimento equivalente del BTP, e ha eliminato il riferimento a impatti negativi in termini di contrazione della produzione o della domanda, in quanto gli impatti negativi possono essere anche a parità di produzione con incremento dei costi allargando lo spettro di intervento. Stanno arrivando le prime richieste per il 45% da PMI e ad oggi sono 22 garanzie ricevute ed emesse per 75 mln di euro. E tra le prime operazioni si segnala quella al fianco della società di multiservizi energetici Bluenergy, per finanziare lo stoccaggio del gas, con l’obiettivo di garantire la continuità energetica, in caso di interruzione dei flussi, a famiglie e PMI del Friuli".
L'Amministratore Delegato di Terna, Stefano Donnarumma, al 37° Convegno dei Giovani Imprenditori di Confindustria è intervenuto affermando: "Accumuli fondamentali per accompagnare crescita rinnovabili, ma investimenti insufficienti negli ultimi anni. Per affrancarsi dal gas russo e abbassare i costi dell’energia, l’unica soluzione possibile è accelerare il piano di investimenti su rinnovabili e accumuli”.
“Se il prezzo dell'energia elettrica” – ha aggiunto Donnarumma – “già oggi dipendesse solo dal costo industriale delle fonti rinnovabili e non fosse ancorato al costo della produzione a gas, ci saremmo trovati nell’ultimo trimestre con un costo della componente energia pari a un quinto di quella attuale. È fondamentale, quindi, che si cambi approccio e sia dia la massima accelerazione ai processi di autorizzazione degli impianti eolici e fotovoltaici. Le aree idonee ci sono, la rete è e sarà in grado di accompagnare questo sviluppo: a fine agosto Terna aveva ricevuto richieste di connessione alla propria rete pari a 280GW, circa 4 volte gli obiettivi che l'Italia si è data al 2030. Un numero in continua crescita, a dimostrazione che i progetti ci sono”.
Donnarumma ha poi sottolineato che “coerentemente con il suo ruolo di regista del sistema elettrico nazionale, Terna ha un Piano decennale di Sviluppo della rete da oltre 18 miliardi di euro con investimenti tesi ad abilitare la transizione energetica e a rinforzale le dorsali di trasporto dal Sud, dove sempre più sarà concentrata la produzione da fonti rinnovabili, al Nord dove c’è maggiore richiesta di elettricità. Il nostro piano genererà importanti ricadute economiche e occupazionali: un recente studio ha evidenziato come, nel loro complesso, tutti gli investimenti previsti in Italia per raggiungere gli obiettivi al 2030 potranno avere un impatto sul PIL pari a circa 500 miliardi di euro”.
“L’opera principale di questo piano” – ha aggiunto Donnarumma – “è il Tyrrhenian Link, un collegamento sottomarino fra Campania, Sicilia e Sardegna sul quale investiremo 3,7 miliardi di euro. Abbiamo impresso una forte accelerazione al percorso che porterà alla realizzazione di un’opera fondamentale per il sistema elettrico del nostro Paese: nei giorni scorsi abbiamo avviato l’iter autorizzativo della tratta ovest fra Sicilia e Sardegna, nella quale la posa dei cavi, per la prima volta al mondo, supererà i 2000 metri di profondità. E settimana scorsa abbiamo ottenuto, in tempi record, l’autorizzazione da parte del Ministero della Transizione Ecologica per la tratta est fra Campania e Sicilia”.
L’AD di Terna conclude: “Vi è un altro tema, oltre a quello autorizzativo, per il quale è necessario un cambio di passo: gli accumuli. Terna ha da tempo evidenziato la necessità di promuovere, specialmente nel Sud Italia, lo sviluppo di capacità di accumulo di grande taglia, fondamentale per accompagnare l’integrazione nella rete dei 70GW di energie rinnovabili previsti dal piano europeo Fit for 55. Purtroppo, negli ultimi anni, gli investimenti in questo campo sono stati insufficienti. Per realizzare gli accumuli previsti dal Pniec al 2030 si può stimare un investimento complessivo pari a circa 15 miliardi di euro che avrebbe un duplice beneficio: da un lato, un impatto positivo sul PIL pari a oltre 40 miliardi di euro; dall'altro, l’immissione in rete, grazie agli accumuli, di circa 16 terawattora all'anno di energia rinnovabile”.
Nel titoto del convegno organizzato oggi da Confindustria dedicato al mercato delle telco, l'amministratore di TIM, Pietro Labriola, davanti alla platea dei Giovani Imprenditori riuniti a Capri, ha detto: “dobbiamo aggiungere due parole chiare: coraggio e ottimismo, perché senza coraggio non riusciamo a cambiare le cose, e noi dobbiamo cambiare le cose, e senza ottimismo è tutto più complesso".
Il settore delle telecomunicazioni ha bisogno che venga decisa una politica industriale, "in Italia e in Europa", ribadisce l'ad di TIM, Pietro Labriola.
"C'è una situazione specifica delle telecomunicazioni in Europa. Le scelte di politica industriale fatta, differentemente dagli Usa, dal Sud America e dai Paesi asiatici, sono state quella della massimizzazione della riduzione del prezzo per i consumatori e di trasferire valore dagli incumbent, gli ex concessionari pubblici, ad altri operatori: 30 anni dopo non ci sono in Europa operatori che riescono ad avere un livello di redditività adeguato", ha evidenziato Labriola.
Fra i punti di attenzione sollevati dall'ad di TIM i forti investimenti necessari per la costruzione delle reti di nuova generazione "in un contesto in cui, rispetto alle public utilities che hanno un modello di ritorno sul capitale definito, le telecomunicazioni non lo hanno". "La specificità delle telecomunicazioni è che siamo l'unico settore infrastrutturale in cui è stata liberalizzata la competizione sull'infrastruttura: quando andate a vedere le public utilities, non è così", ha aggiunto Labriola. Per il comparto sarebbe utile arrivare a un nuovo modello di definizione dei prezzi.
Infine, Labriola conclude: "L'Olanda è il primo Paese nel quale il regolatore ha definito i prezzi a cui si vende la fibra a livello wholesale nei prossimi 8 anni: quando ho un investimento che ha un ritorno a 10-15 anni non posso avere la definizione dei prezzi per due anni", ha sottolineato ancora. "Questo insieme di fattori con gli altri operatori lo stiamo discutendo anche a livello comunitario. Dobbiamo decidere qual è la politica industriale per le telecomunicazioni europee e in Italia".
Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, a margine dell'evento ha commentato con un discorso conclusivo:
"Aspettiamo con impazienza la formazione di un nuovo governo per confrontarci con le misure urgenti che dovranno essere adottate. È questa l’unica maniera che noi pratichiamo per confrontarci con la politica e con le istituzioni, cioè proporre la nostra visione per lo sviluppo del Paese, per lo sviluppo dell’industria, del lavoro, convinti che senza industria non c’è l’Italia, ma non lo diciamo per la questione corporativa lo dicono i numeri. Ed è necessario criticare anche con durezza le misure che non ci convincono".
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