23 Settembre 2024
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Il secondo neonato ritrovato sepolto a Parma il 9 agosto avrà un nome e sarà registrato all'anagrafe del Comune poiché nato vivo e morto dopo il taglio del cordone ombelicale per shock emorragico. Più delicata la questione per il primo bimbo partorito dalla 22enne Chiara Petrolini, di cui si aspetta l'esito autoptico per verificare se anche lui fosse nato vivo prima di essere ucciso. Lo ha annunciato la Procura di Parma che sta svolgendo le indagini. La giovane mamma si trova ora in carcere con l'accusa di omicidio volontario e soppressione di cadavere.
Il procuratore capo, Alfonso D’Avino, aveva chiarito che dall’autopsia sui resti del secondo bambino, nato il 7 agosto a distanza di un anno dal primo, è risultato che fosse nato vivo e che avesse “eseguito atti respiratori validi”, morendo però poco dopo per dissanguamento a seguito del taglio del cordone ombelicale. La Procura ora redigerà gli atti necessari per completare la dichiarazione di nascita e di decesso facendo richiesta al Tribunale civile. Solo dopo l'iscrizione al registro anagrafe potrà avvenire la sepoltura del neonato, preceduta dall’eventuale funerale.
Il sindaco di Traversetolo, Simone Dall'Orto, ha dichiarato: “Sull'eventuale registrazione all'anagrafe del bimbo nato il 7 agosto per ora non ho ricevuto alcuna comunicazione”. Non è chiaro chi dei due genitori darà il nome al piccolo poiché: “Il Comune non può farlo autonomamente. Di solito sono i genitori a fare registrare la nascita di un figlio e i parenti una scomparsa all’Anagrafe. Sentirò gli uffici della Procura per sapere se, come è stato ipotizzato, saranno loro a doverne fare richiesta al Tribunale civile”, ha sottolineato il primo cittadino. I giovani genitori, Chiara e Samuel, hanno interrotto i rapporti dal momento della tragica scoperta e in caso di mancato accordo tra i parenti sulla scelta del nome del piccolo dovrebbe intervenire in merito la Procura di Parma.
Del primo neonato, nato il 12 maggio dello scorso anno, non si hanno ancora notizie sull'esatta causa di morte e se fosse nato anche lui vivo. A queste domande stanno cercando di dare risposta i medici legali che stanno analizzando i resti del piccolo ritrovato sepolto nel giardino di Vignale di Traversetolo. Se la risposta dei test fosse positiva la posizione della 22enne si aggraverebbe. Chiara ha sempre sostenuto che il primo bambino fosse nato morto, così come aveva detto anche per il secondo. Infatti, per il primo neonato la ragazza è al momento indagata solo per soppressione di cadavere e non per omicidio. Giovedì prossimo, invece, l'interrogatorio di garanzia.
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