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Milano, 23enne turco Erdem A si getta dalla finestra dopo aver fumato cannabis light in via Antonio da Recanate, fratello: "Urlava frasi senza senso"

A Milano un 23enne turco di nome Mustafa Erdem A si è gettato dalla finestra dopo aver fumato cannabis light in via Antonio da Recanate, vicino alla stazione. Il fratello: "Urlava frasi senza senso". Nella zona attorno alla Stazione Centrale si concentrano episodi di violenza, degrado e criminalità sempre più comuni

05 Dicembre 2025

Milano, 23enne turco Erdem A si getta dalla finestra dopo aver fumato cannabis light in via Antonio da Recanate, fratello: "Urlava frasi senza senso"

Cannabus light, fonte: x @ermann465

Nella notte tra il 28 e il 29 novembre, un 23enne turco, Mustafa Erdem A., studente a Milano, si è gettato dal secondo piano di un b&b in via Antonio da Recanate dopo aver fumato cannabis light insieme al fratello. Il giovane avrebbe iniziato a urlare frasi sconnesse “come in preda alle allucinazioni”  prima di lanciarsi nel vuoto. Sulla vicenda sono state aperte due indagini parallele, a Milano e a Firenze, mentre prende corpo l’ipotesi di un lotto alterato acquistato in un canapa shop toscano. Un nuovo episodio nel contesto definito ormai Milano Banlieue, dove si concentrano i fatti di cronaca più gravi nell’area della Stazione Centrale.

Milano, 23enne turco Mustafa Erdem A si getta dalla finestra dopo aver fumato cannabis light in via Recanate, fratello: "Urlava frasi senza senso"

Secondo la ricostruzione raccolta dagli investigatori, Mustafa Erdem A. stava fumando marijuana legale insieme al fratello maggiore nella stanza del b&b vicino alla Stazione Centrale quando ha iniziato a pronunciare frasi senza senso. Anche il fratello ha fumato la stessa sostanza ma ha riportato solo un lieve malessere. Egli ha negato agli inquirenti che Mustafa avesse assunto altre droghe o che soffrisse di patologie pregresse. “Non aveva mai avuto comportamenti simili”, ha riferito. Un comportamento improvviso, quasi immediato, culminato nell’apertura della finestra e nel gesto estremo che non gli ha lasciato scampo. All’arrivo del 118 per il giovane non c’era più nulla da fare.

I due fratelli avevano comprato la sostanza in un canapa shop di Firenze poche ore prima. Si trattava di cannabis light, a basso contenuto di Thc, ma l’ipotesi degli inquirenti è che le infiorescenze possano essere state alterate con sostanze non dichiarate. Il titolare del negozio, assistito dal suo avvocato, ha spiegato di aver acquistato quel lotto – circa dieci chili ora sequestrati – a una fiera del settore a Praga, fornendo la documentazione fiscale. Si è dichiarato ignaro di eventuali alterazioni.

A Milano è stato aperto un fascicolo per morte in conseguenza di altro reato, atto necessario per chiarire cosa sia accaduto esattamente nella stanza del b&b. Anche la Procura di Firenze indaga, ipotizzando il reato di spaccio di sostanze stupefacenti se il prodotto dovesse risultare alterato. Entrambe le procure attendono le analisi sul lotto e gli esiti dell’autopsia e dei test tossicologici sul corpo del 23enne.

Il contesto di Milano Banlieue

La tragedia si inserisce nel quadro ormai ricorrente della cronaca di Milano Banlieue, la zona attorno alla Stazione Centrale dove si concentrano episodi di violenza, degrado e criminalità e dove sempre più spesso emergono storie estreme legate all’uso di sostanze, agli accoltellamenti e a situazioni di marginalità. Le prossime settimane saranno decisive per chiarire se la morte di Mustafa Erdem A. sia stata provocata da una reazione estrema alla cannabis light o da un lotto contaminato. Gli inquirenti stanno tracciando la rete dei clienti che potrebbero aver acquistato porzioni dello stesso prodotto, anche tramite distributore automatico del negozio fiorentino. 

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