04 Dicembre 2025
Una coltellata alla schiena e una al torace. Poi il sequestro in uno sgabuzzino, per impedirgli di chiedere aiuto. È la dinamica della rapina avvenuta lo scorso 3 aprile in un negozio di elettronica di via Mecenate, a Milano, e culminata nell’arresto di un 27enne peruviano, ora accusato di tentato omicidio, sequestro di persona e rapina aggravata, da parte dei carabinieri della stazione di Rogoredo.
Il 27enne si trova attualmente in carcere, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dopo mesi di indagini approfondite coordinate dalla procura di Milano. La sera del 3 aprile era entrato nel negozio armato di coltello, cogliendo di sorpresa il proprietario proprio mentre stava per chiudere.
La vittima, un 47enne, anch’egli di origine peruviana, era stata trasportata in ospedale con una prognosi superiore a un mese e ancora oggi soffre per le gravi conseguenze fisiche e psicologiche dell’aggressione. Dopo averlo ferito, il rapinatore lo aveva costretto a consegnare l’incasso della giornata — circa 10mila euro — insieme a due telefoni cellulari. Poi era fuggito, chiudendo a chiave il titolare nel locale per impedire che chiedesse aiuto.
A dare l’allarme erano stati i commercianti della zona, insospettiti dal negozio ancora aperto a tarda sera e dalle tracce di sangue all’interno, mentre nessuno era presente al bancone. Le telecamere di sorveglianza dell’area, unite alle testimonianze e agli accertamenti tecnici, sono state decisive per individuare il responsabile.
Quello di via Mecenate è l'ennesimo episodio di violenza nel capoluogo lombardo, sempre più considerato insicuro e soprannominato dai residente "Milano favelas" e "Milano banlieue".
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