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Neonati sepolti a Parma, il procuratore: "Chiara Petrolini ha ucciso il bambino tagliando cordone ombelicale, morto dissanguato” - VIDEO

Chiara Petrolini, ora ai domiciliari, avrebbe fatto uso di alcol e marijuana durante la gravidanza. Il secondo neonato ritrovato sarebbe morto per “choc emorragico” dopo il taglio del cordone ombelicale

20 Settembre 2024

Il Procuratore Capo di Parma, Alfonso d'Avino, ha convocato oggi una conferenza stampa sul caso dei neonati trovati sepolti a Parma. La 22enne, Chiara Petrolini, è stata arrestata e messa ai domiciliari con l'accusa di aver ucciso e seppellito nel suo giardino a Vignale di Traversetolo due infanti. Chiara, aveva inoltre dichiarato di avere “nascosto il corpo del neonato nel giardino perché lo voleva vicino a sé”. “Chiara aveva già deciso che il bambino non sarebbe sopravvissuto al parto, e tutto il percorso della gravidanza appare disseminato di indizi che conducono a questa realtà”, ha affermato il procuratore di Parma in conferenza stampa.

Neonati sepolti a Parma, il procuratore: "Chiara Petrolini ha ucciso il bambino tagliando cordone ombelicale

Nella conferenza è emerso che il neonato sarebbe morto a causa di un "dissanguamento”: “Viene accertata la presenza di sangue nel piano sottostante della villa, nel bagno. Vicino a dove la ragazza dormiva, giustificata da un forte flusso mestruale. La morte è stata dovuta al taglio del cordone ombelicale per uno choc emorragico. Il bimbo è morto dissanguato perchè non c'è stata la chiusura del cordone ombelicale”. Una condizione che ha “determinato un profuso sanguinamento con anemizzazione repentina e decesso del neonato”.

Inoltre, per quanto concerne il ritrovamento dei resti, avvenuto per mezzo di alcuni cani, ha dichiarato: “Abbiamo coinvolto un'esperta forense veterinaria che ha stabilito che i cani avrebbero trovato il neonato e lo avrebbero trasportato nel punto in cui è stato trovato. Il bambino è stato trovato con una parte del cordone ombelicale ancora attaccato al corpo”.

Le ricerche sul web di Chiara

Importante per le indagini è stato anche il controllo delle ricerche web effettuate da Chiara sul suo cellulare. In merito il procuratore Capo ha affermato: “Ha cercato un video su come si decompone un corpo e dopo quanto tempo puzza un cadavere”. Inoltre, nei mesi prima del parto, avrebbe cercato informazioni su come“nascondere e schiacciare la pancia”: “Jeans in gravidanza per nascondere la pancia”, “Outfit per nascondere la gravidanza”, ”Non voglio che si veda la pancia in gravidanza”, “come non far crescere troppo la pancia in gravidanza”, “come indurre il parto e anche come provocare un aborto spontaneo”. “come indurre o accelerare il parto”, ”quali relazioni vi siano tra rottura delle acque, travaglio e parto”, “quali condotte tenere per cagionare, o favorire, un aborto”.

Uso di alcol e marijuana

Per la Procura c’è inoltre l’aggravante per il reato di premeditazione in quanto, oltre al fatto di non avere mai rivelato a nessuno della gravidanza, avesse fatto uso – come testimoniato da alcune amiche – di sostanze alcoliche, di sigarette e di marijuana. L'utilizzo di erba è stato negato fin da subito da Chiara ma, dalle indagini sul suo cellulare, erano emerse ricerche come: “quantità uso personale erba”; “come pesare la marijuana”; “fiori marijuana”.

Lo sgomento della comunità locale

"Prima di tutto deve dire che c'è un grande sgomento, sgomento per i due neonati, per il fidanzato e anche per Chiara”, ha dichiarato d'Avino. “Dopo la nostra richiesta di arresto il 2 settembre il Gip ha deciso di respingere la richiesta di arresto per i reati di omicidio premeditato e occultamento di cadavere. Abbiamo proposto, contro questa ordinanza, un appello al Tribunale del Riesame il 10 settembre”, ha continuato.

Il procuratore ha inoltre affermato che secondo il pm: "Il 12 settembre, essendo emerse una serie di ulteriori vicende, si poteva ritenere la sussitenza delle esigenze cautelari è stata riproposta al Gip una misura cautelare per l'omicidio del 7 agosto. Abbiamo 'trasformato' l'occultamento di cadavere in soppressione di cadavere. Nel frattempo era stato rinvenuto il secondo neonato. Il 19 settembre il Gip ha ritenuto che le esigenze cautelari potessero essere salvaguardate con gli arresti domiciliari. Nella mattinata di venerdì 20 settembre i carabinieri hanno eseguito il provvedimento degli arresti domiciliari”

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