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Chiara Petrolini accusata di infanticidio a Parma: “Non mangiava per nascondere la pancia", sul web ricerche “come abortire un secondo figlio”

La studentessa accusata di infanticidio a Parma si chiama Chiara Petrolini. Gli inquirenti stanno indagano sulla sua vita e spuntano delle ricerche sul web su “come abortire un secondo figlio”. L'amica ha raccontato “non mangiava per non ingrassare”

17 Settembre 2024

Chiara Petrolini

fonte Facebook @chiarapetrolini

Chiara Petrolini è la studentessa 22enne accusata di infanticidio e occultamento di cadavere del primo neonato ritrovato a Traversetolo. Sulla ragazza si sta ora indagando con l'ipotesi di “doppio infanticidio”, in seguito al ritrovamento del secondo cadavere di un neonanto nella villetta bifamiliare in cui vive con la famiglia. Da quanto è emerso da una “fonte accreditata”, un'amica della ragazza avrebbe affermato che Chiara “Non mangiava più per non ingrassare e non far crescere la pancia”. Inoltre, l'amica avrebbe raccontato che la giovane 22enne “era serena come sempre: non un segnale da parte sua. Una tranquillità che ora mi fa paura”. Gli inquirenti ora stanno lavorando sulle ricerche fatte sul web da Chiara sul suo smartphone: “come partorire secondo figlio” e “come abortire secondo figlio”. Il cellulare e il computer della ragazza sono stati sequestrati circa un mese dopo il ritrovamento del primo cadavere.

Chiara Petrolini accusata di infanticidio a Parma: “non mangiava per nascondere la pancia"

Nel comunicato del procuratore Alfonso D'Avino si è chiarito che “Nessuno - all'infuori della ragazza- era a conoscenza della gravidanza: né familiari, né padre del bambino, né amiche o amici”. Inoltre, è stata accreditata anche “l'estraneità dei genitori della 22enne”. D'avino ha sottolineato che la gravidanzanon è stata seguita da alcuna figura professionale” e che il partoè avvenuto nella casa familiare, al di fuori di contesti ospedalieri o sanitari in generale. Il parto è avvenuto in solitudine, senza la collaborazione né la presenza di nessuno, al di fuori della ragazza”. Secondo alcune ipotesi a seppellire il neonato in giardino sarebbe stata Chiara Petrolini insieme a sua madre. Secondo alcuni la ragazza sarebbe, inoltre,  scomparsa dalla casa dove abitava con i genitori e il fratello. È proprio a lei si riferisce la mamma del padre del neonato quando al Corriere della Sera ha dichiarato: “Chiara non può aver fatto tutto da sola.

La vita "normale” di Chiara Petrolini

Le domande sul contesto di vita apparentemente “normale” della ragazza restano tante. La ragazza, da quanto è emerso, non aveva particolari problematiche: una famiglia alle spalle, l'università, il suo lavoro di baby sitter, amici e la parrochhia. La madre del fidanzato di Chiara, Sonia Canrossi, ha riferito di aver visto l'ultima volta la ragazza il 7 agosto e che “la pancia non si vedeva”. La madre del giovane ha affermato che se lui fosse stato messo al corrente della gravidanza, avrebbe deciso di tenere il bambino e che i giovani sarebbero anche stati aiutati a crescerlo: “Li avrei aiutati io a crescerlo se me lo avessero chiesto. Io ho tre figli e so cosa vuol dire. Nessuno di noi le avrebbe negato la solidarietà”. 

Il padre del bambino

Il padre del bimbo e la ragazza si “frequentavano da anni”, avevano fatto insieme gli studi, la comunione e la cresima. “Io conosco tutti gli amici e sono bravi ragazzi. Lei studia e non aveva alcun problema psichico. Stava benissimo. Questa è la cosa assurda” ha affermato la madre di Canrossi, e ha aggiunto: “È una vittima anche lei, forse di sé stessa. Poteva benissimo confidarsi con noi e non l’ha fatto. Adesso dicono che ha partorito in casa. Non credo a niente. Voglio solo che spieghi il perché di quello che ha fatto. Non la perdono. Non ci sarà mai giustificazione”. 

La donna risulta preoccupata per la salute mentale del figlio, che a sua detta risulta scosso e “triste” per la terribile vicenda: “Adesso siamo parte lesa e ci siamo messi nelle mani di un avvocato. Lei ha tolto il futuro a mio figlio. Io sono una mamma e devo tutelare. Voglio giustizia per il mio nipotino che non ho mai potuto abbracciare”. E conclude: “Mio figlio ha subito già abbastanza. È triste, non vuole parlare e sta cercando di capire perché gli è accaduto tutto questo”.

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