16 Settembre 2024
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Il tragico ritrovamento del secondo neonato morto in una villetta a Vignale di Traversetolo, in provincia di Parma, è ancora un mistero. La mamma del primo piccolo, ritrovato sepolto il 9 agosto, è una studentessa universitaria di Giurisprudenza 22enne che vive lì con i genitori e il fratello. La giovane risulta ora indagata per infanticidio e occultamento di cadavere. Gli inquirenti stanno ora indagando sulla possibilità di un “doppio infanticidio”. Qualche giorno fa, nello stesso giardino, sono state infatti scoperte le ossa di un secondo neonato - partorito intorno alla “40esima settimana” - risalenti probabilmente a “circa un anno fa”.
La ragazza, difesa dall’avvocato Nicola Tria, ha ammesso la maternità solo del primo bambino, confermando inoltre che il piccolo era nato vivo, come poi stabilito anche dall’autopsia sul cadavere. Da quanto è noto, il padre del primo neonato, non è al momento indagato ed ha dichiarato di non essere stato messo al corrente della gravidanza. In un comunicato firmato dal procuratore di Parma, Alfonso D'Avino, si legge che “nessuno sarebbe stato a conoscenza della gravidanza, nemmeno la famiglia e il padre del bimbo.
La ragazza "non sarebbe stata seguita da un ginecologo e avrebbe partorito da sola in casa, senza l'aiuto di nessuno”. Da quanto è emerso, la giovane ragazza avrebbe indotto il parto e dato alla luce il figlio in data 7 agosto. Dopodiché avrebbe ucciso, avvolto in un telo e seppellito il neonato in una buca nel giardino, due giorni prima di partire per un viaggio a New York programmato da tempo. La signora Sonia, madre del padre del neonato, ha dichiarato all'Ansa: "Non può aver fatto tutto da sola, non è possibile". Inoltre, la signora non riesce a darsi pace per i tragici fatti avvenuti e ha affermato di essere "sollevata" per il comunicato della Procura di Parma che accerta l'estraneità dai fatti di suo figlio e della sua famiglia. "Sono sollevata per questo - ha dichiarato la donna - ma il resto non me lo toglie nessuno".
La Procura di Parma ha aperto un’inchiesta per “violazione del segreto istruttorio” per quanto concerne la fuga di notizie sul secondo ritrovamento. Il magistrato ha, inoltre, sottolineato l’importanza di preservare la tranquillità necessaria per il conseguimento delle indagini, evitando dunque che le persone coinvolte siano esposte a pressioni mediatiche.
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