17 Aprile 2023
Apre le porte la Manifestazione punto di riferimento internazionale per il settore dell’arredo e del design che, grazie a una proposta espositiva di altissima qualità, un layout più immediato, una Euroluce rinnovata, una proposta culturale diffusa e pluridisciplinare e un calendario di incontri altrettanto ricco, dà nuovo senso agli eventi fieristici di domani mentre fornisce risposte concrete ai cambiamenti e alle sfide attuali nel mondo del progetto.
Il Salone del Mobile.Milano è tornato ai nastri di partenza in aprile, come tradizione vuole. Da oggi e per sei giorni, presso Fiera Milano Rho, si svolge la 61ª edizione della Manifestazione, che vuole essere un momento, un luogo e uno strumento per riflettere sul ruolo e sull’evoluzione del sistema fieristico. Così, il Salone dimostra di essere un laboratorio globale di sperimentazione e contaminazione, luogo di creazione di cultura e generatore di pensiero, spazio inclusivo di incontro e confronto e produttore di valore aggiunto.
Ponendo al centro i suoi protagonisti, visitatori o espositori che siano, e la loro esperienza, il Salone presenta tre importanti novità: un unico livello espositivo, con gli espositori dei padiglioni superiori (8-12, 16-20) ricollocati in quelli inferiori per una coerenza di percorsi estetici, narrativi e di target di riferimento, per rendere la visita sempre più efficiente ed efficace e per ampliare le opportunità di incontro e relazione dei singoli marchi; un nuovo layout di Euroluce, che si fa tracciato urbano ad anello per non costringere il visitatore a innumerevoli scelte di percorso ma permettere, in poche centinaia di metri, di incontrare tutti gli espositori senza la frustrazione di perdersi qualcosa; una componente culturale diffusa negli spazi della biennale della luce, che si articola in contenuti pluridisciplinari, curati da un team di professionisti di generazioni, ambiti e provenienze differenti, che spaziano dall’architettura alla fotografia all’arte, con mostre, talk, installazioni site-specific.
“Come saranno le fiere di domani? Il Salone del Mobile.Milano oggi ha già provato a dare una risposta. Presentiamo una 61ª edizione rinnovata, fruibile e fresca, vitale e vivace, che guarda al futuro dell’esperienza fieristica con la fiducia e l’impegno di chi ne conosce il valore e lo vuole preservare. Sarà un Salone ricco di novità, aperto a contaminazioni. Design e arredamento si nutrono di scienza, ricerca tecnologica, arte, fotografia, comunicazione digitale, editoria e tanto altro. Il nuovo format della Manifestazione mostrerà questa relazione proponendo una nuova profondità di orizzonte” racconta Maria Porro, Presidente del Salone del Mobile.Milano. “Questo suo essere catalizzatore positivo e innovativo di pensieri, progetti, relazioni è ciò che lo rende polo d’attrazione internazionale: il 34% dei nostri espositori, dato in costante crescita anno dopo anno, è straniero; attendiamo migliaia di visitatori da Europa, Stati Uniti e Cina, ma anche da Arabia Saudita, India e paesi dell’Estremo Oriente. Crediamo in un Salone che rispecchi la qualità e l’eccellenza di un intero sistema produttivo, un evento in grado di essere ponte culturale, motore economico e acceleratore di processi virtuosi nel rispetto dell’ambiente – non a caso, in questi giorni, verificheremo sul campo il percorso fatto per il conseguimento della certificazione ISO 20121 per la gestione sostenibile dell’evento – e in una Manifestazione dove tradizione, rigore e serietà si mescolano a passione e capacità di anticipare e produrre innovazione. Per questo il design, e tutta la sua comunità, continueranno a trovare nel Salone una casa ideale da abitare e visitare” conclude Porro.
Le Manifestazioni del 2023 − Salone Internazionale del Mobile, Salone Internazionale del Complemento d’Arredo, Workplace3.0, S.Project, Euroluce, SaloneSatellite − radunano, complessivamente, oltre 2.000 espositori da 37 Paesi, di cui oltre 550 giovani talenti under 35 da 31 Paesi e 28 scuole di design da 18 nazioni differenti.
"Un momento che il Presidente Fontana e anche il Sindaco Storano hanno citato, è un momento importante, perché è un momento finalmente di consuetudine, di normalità, finalmente ci ritroviamo tutti insieme e iniziamo a lavorare come avevamo sempre lavorato. Sono stati anni difficili dove la Fiera ha cercato di dare il suo contributo e la Fiera è un'azienda normale, sempre presente ai consigli, è un'azienda che ha finanza, ingegneria, ha tante persone con grandi competenze, ma ospita e ha nel suo DNA due cose che poche aziende hanno. Hanno le mani intelligenti, le mani intelligenti dei nostri imprenditori e la passione, della ragione per cui non leggo questo discorso, ma cerco di parlare ovviamente con quello che è la nostra passione, il nostro cuore, il nostro impegno. In questi anni che sono stati anni difficili, durante la pandemia la Fiera di Milano si è fermata, queste sale sono rimaste vuote, le abbiamo riempite ai noi di un supporto alla pandemia con l'ospedale in fiera e i centri vaccinali, che sono stati una grande esperienza che mi ha concesso, permettendomi anche di essere un po' scherzoso, di diventare un'aspirante aiuto primario, come dice il mio amico e mentore proprio Sergio Tocchetti. E poi abbiamo iniziato a lavorare per far partire la fiera, qui c'è l'amministratore legato Luca Palermo che ha dato un grandissimo contributo, ci sono tutti gli uomini delle fiere, c'è il Salone del Mobile che con quell'iniziativa del 2021 è riuscito a darci non solo la speranza, ma il coraggio di riiniziare un percorso che nessuno di noi pensava potesse riaprirsi. Però oggi siamo di fronte al futuro, noi guardiamo sicuramente il passato perché la storia non va dimenticata, ma siamo orientati al futuro. Il futuro ci fa vedere delle grandi opportunità, nel mondo si stanno creando delle grandi agglomerati sul mondo fieristico come in tanti altri settori, Fiera Milano è sicuramente il campione del nostro paese, è fra i primi operatori del mondo e la sfida che oggi noi ci proponiamo di affrontare è quella di diventare anche un operatore globale. E questo lo facciamo sicuramente con le nostre forze, ma abbiamo bisogno, come abbiamo sempre avuto, diciamo, il sostegno dei nostri stakeholder a partire dal governo. Quindi dico evviva il Salone, grazie veramente a Maria e a Claudio per il lavoro svolto e grazie a Marco, sicuramente non si vede, ma è la persona che lavora più di tutti. Evviva la Fiera di Milano ed evviva l'Italia. Grazie a tutti"
"Signor Presidente del Consiglio, Presidente Fontana, Sindaco Sala, Presidente Pazzani, autorità e colleghe e colleghi, grazie a tutti per essere qui a condividere con noi il momento più importante dell'anno per il design, quello che pone la nostra filiera, la nostra imprese e la città di Milano al centro del mondo. Perché il Salone del Mobile è e rimane la fiera del design più importante del mondo, i 61 anni di onorata carriera di successi superando inevitabili momenti di difficoltà. Negli ultimi due anni siamo stati chiamati ad affrontare cambi repentini di scenario, il Covid prima e la guerra poi. Abbiamo dovuto leggere velocemente il presente per imporcare il futuro. Quindi alle 3 F che si rendono famosi nel mondo, furniture, food and fashion, oggi vorremmo aggiungere proprio un ulteriore F che è il futuro dell'Italia. Il futuro del Salone che quest'anno con l'Euroluce e il nuovo modello espositivo ha saputo guardare avanti, ha ridisegnato spazi e prospettive provando ad immaginare il Salone di domani. Il futuro della nostra filiera che esce dal 22 con più 12,6% ma che deve fare ancora i conti con l'instabilità internazionale che si riflette sui mercati, l'inflazione che erode il potere dell'acquisto delle famiglie e con una possibile crisi bancaria che ci auguriamo rimanga solo una ipotesi. Futuro delle nostre aziende che rappresentano circa il 15% del manifatturiero italiano, 298 mila addetti e contribuiscono al PIN nazionale con 56,5 miliardi di fatturati. Per il redesign siamo il primo paese in Europa per il numero di aziende addetti e fatturate davanti a Francia e Germania. Futuro dei nostri prodotti che realizziamo in maniera sempre più sostenibile unendo rispetto dell'ambiente e competitività. Utilizzo del legname nazionale e valorizzazione delle economie locali e dei territori montani. Futuro del nostro saper fare, il numero parla chiaro, manca una mano d'opera specializzata in ogni, dobbiamo essere più attrattivi per i giovani, fare rete con il modello dell'istruzione, creare opportunità, valorizzare il DTS e le scuole professionali. Tutto questo per dire che fra i compiti di una federazione che ho l'onore di rappresentare c'è proprio quello di provare a disegnare insieme agli associati il futuro del settore. Un compito che non è sempre facile anzi direi, ma avere qui il Presidente del Consiglio e gran parte dei Ministri, dice le istituzioni regionali e cittadine, Fiera Milano, gli imprenditori, la stampa e un pubblico che arriva da tutto il mondo ci dice che non siamo soli a pensare a questo futuro. Grazie e buon lavoro".
"Il Salone del Mobile è una vetrina importantissima per le nostre imprese per quelle che vogliono internazionalizzarsi. Internazionalizzarsi significa anche solidificarsi nella digitalizzazione e nella sostenibilità: sono questi cardini imprescindibili per le nostre imprese. In questo Simest può affiancarle con strumenti di finanza agevolata. Per noi è molto importante che le nostre società vadano all’estero in maniera consapevole e strutturata, con un aiuto per l’internazionalizzazione grazie a Simest.
"Sull’organizzazione della sicurezza per il Salone del Mobile, è stata un'organizzazione complessa, sono tante le sensibilità in campo e le dimensioni dell’evento sono importanti, ma possiamo dire che il modello di gestione della sicurezza è consolidato per questo evento importantissimo per la città di Milano"
"Dopo un po’ di anni il Salone torna nella sua formula tradizionale. È un evento con grandi numeri, con grandi attese, con grandi aspettative. Abbiamo tante aziende che in questi anni hanno avuto una buona crescita dei loro risultati con conseguente vantaggio per tutto il territorio.
Noi come Assolombarda seguiamo attentamente lo sviluppo del PNRR, a cui abbiamo affidato le nostre forze per i prossimi anni, e poi osserviamo con interesse ogni percorso tematico che riguardi il lavoro, le infrastrutture e soprattuto l’Europa, sempre più importante nelle relazioni con gli altri imprenditori stranieri.
Il Pnrr è il piano che ci deve portare a far crescere il nostro Paese, per abbattere il debito pubblico e innalzare il PIL. È qualcosa su cui tutti dobbiamo credere e cercare di portare avanti con grande forza".
"Oggi parte questo grande momento che tiene insieme un pezzo dell’industria del paese e anche della cultura. Se c’è un tratto distintivo dell’evento di quest’anno è quello dell’unione di una grande capacità industriale orientata alla visione culturale e creativa. Sono tanti i quartieri di Milano che ormai esprimono al meglio questa proposta creativa, molto spesso anche molto giovane. Ho visto designer, ad esempio con la nostra partecipata che si interessa di rifiuti, occuparsi di progetti per una rilettura dello scarto di materie, poi utili per il mondo dell’edilizia. Questo è un tema che sta molto a cuore a questo FuoriSalone, oltre allo spazio le nuove generazioni. Questi punti sono fondamentali per la ripresa".
"Finalmente lo abbiamo aperto, tanti sforzi, un anno che lavoriamo, stiamo facendo una cosa importantissima per tutti i nostri brand, per confermarci. Qui c’è sempre una realtà molto positiva, tante lingue e tante opportunità.
Sull’espansione di Kartell, il discorso prenderebbe molto tempo. Noi cerchiamo di andare in tutto il mondo, abbiamo già molte vetrine in tutto il mondo per portare la stessa qualità italiana ovunque. Italiana, qualità, bellezza, innovazione: questi i tratti distintivi di Kartell.
Sull’espansione in Medio Oriente, invece, il mondo diventa sempre più piccolo, i brand diventano sempre più mondiali. Credo che, vista l’affluenza di questa settimana, non credo sarà difficile portare la nostra filosofia al mondo. Il nostro mercato di punta resta l’Europa, ma ci stiamo guardando intorno dall’America del Sud, all’Asia e abbiamo cominciato anche in Africa".
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