01 Luglio 2025
Una firma inequivocabile dell’assassino, rimasta per anni sotto gli occhi di tutti ma ignorata. È questa la convinzione dell’avvocato Antonio De Rensis, legale di Alberto Stasi, intervistato nella serata di ieri da Manuela Moreno durante la trasmissione Filorosso. “Le quattro impronte sul pigiamino di Chiara avrebbero consentito di risolvere il caso in poche ore”, ha dichiarato De Rensis, puntando il dito contro quella che definisce un’indagine costellata da errori.
Secondo il legale, la scena del crimine mostrava fin da subito elementi chiave trascurati. “Erano presenti più persone, ne sono convinto”, ha aggiunto, sottolineando come il lavoro della Procura di Vigevano abbia lasciato molto a desiderare: “piena di errori, lacune. Unico caso nella storia giudiziaria italiana in cui c’era la firma dell’assassino: con le quattro impronte sul pigiamino”.
Una svolta, però, potrebbe arrivare presto. Il prossimo 4 luglio, i genetisti si incontreranno nuovamente per effettuare una comparazione ufficiale delle tracce genetiche repertate anni fa, ancora oggi conservate in condizioni di temperatura controllata. Un passaggio che potrebbe rivelarsi decisivo per chiarire la verità.
Ma le critiche dell’avvocato De Rensis non si fermano al passato investigativo. Accuse precise riguardano anche la gestione del corpo della vittima: “Qualcuno ha permesso che il corpo, dopo essere stato fotografato dai Carabinieri, venisse voltato e immerso in una pozza di sangue. Credo che chi ha commesso questo dovrebbe o tacere, o andare davanti ad una telecamera e dire: è stato commesso un errore determinante”. E conclude con amarezza: “Non ho sentito nessuno chiedere scusa per gli errori fatti”.
L’attesa ora è tutta per l’incontro tra esperti del 4 luglio.
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