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Meta licenzia 10mila dipendenti, secondo round di tagli dopo gli 11mila di novembre

Obiettivo di Zuckerberg, ridurre i costi di circa cinque miliardi di dollari. Nuovi tagli dopo gli 11mila dello scorso novembre, chiuse anche circa 5.000 posizioni aperte per le quali non sono state ancora effettuate assunzioni

14 Marzo 2023

Meta licenzia altri 10mila dipendenti: secondo round di tagli per la società di Zuckerberg

Mark Zuckerberg, fonte: imagoeconomica

Meta licenzia 10mila dipendenti, un nuovo round di tagli dopo gli 11mila dello scorso novembre, l'allora 13% della forza lavoro. Il CEO Mark Zuckerberg ha affermato che "non c'è alternativa", dicendosi pronto tramite una nota a "riduzioni nel team della selezione e del reclutamento del personale". A tal proposito la società ha deciso di "chiudere circa 5.000 posizioni aperte per le quali non sono state ancora effettuate assunzioni". Il titolo ha guadagnato il 6,15% nei primi minuti di scambi a Wall Street dopo l'annuncio.

Meta licenzia 10mila dipendenti dopo gli 11mila dello scorso novembre

I gruppi di lavoro in Silicon Valley vedono un ridimensionamento sempre più netto. È passato a Meta stavolta, società a cui fanno capo i due principali social network Facebook e Instagram, passare ad una sforbiciata del personale. In totale, sono 21mila i posti di lavoro tagliati dallo scorso novembre. I licenziamenti dovrebbero iniziare ad aprile: "Sarà dura e non c'è da girarci attorno. Significherà dire addio a colleghi appassionati e talentuosi, che hanno fatto parte del nostro successo. Si sono dedicati alla nostra missione e sono personalmente grato per tutti i loro sforzi", si è giustificato il CEO Mark Zuckerberg. 

Meta ha licenziato circa 280.000 lavoratori dall'inizio del 2022, il 40% quest'anno. I nuovi tagli portati avanti dal creatore di Facebook, porta a circa un quarto del totale i dipendenti allontanati. Zuckerberg a dir suo, vede nel 2023 un anno di rilancio, di maggior "efficienza". Ed i tagli dovrebbero portar proprio a questo oltre che a ridurre i costi di circa cinque miliardi di dollari. Su Meta, sta attualmente indagando la procura di Milano, su una presunta evasione di 870 mln per omesso versamento dell’Iva.

Facebook, Google, Microsoft e Twitter: la crisi delle big tech continua

Amazon (10mila persone), Google (12mila persone) Microsoft (10mila persone) e poi Twitter. A Meta si aggiungono altri big tech che negli ultimi mesi, vedi inflazione, caro energia e pandemia hanno rinunciato a buonissima parte del loro personale. I licenziamenti sono state una delle prime misure portate avanti da Elon Musk, da poco insediatosi su Twitter come CEO. Lo scorso 27 febbraio, la notizia di come il patron di Tesla fosse ormai pronto a tagliare 200 dipendenti, il 10% della forza lavoro

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