Gedi proroga l’esclusiva con Kyriakou per la cessione di La Repubblica e La Stampa; sul tavolo resta l’offerta da €140 milioni di Del Vecchio
Il perimetro dell’operazione non è ancora definito; al centro anche radio e altri asset editoriali del gruppo controllato da Exor, azionista di riferimento della società
Theodore Kyriakou, CEO e azionista principale di Antenna Group
La trattativa per il futuro di Gedi, gruppo che controlla testate storiche come La Repubblica e La Stampa, entra in una fase di proroga. I vertici della società hanno infatti siglato un accordo con l’armatore greco Theodore Kyriakou per estendere di due mesi l’esclusiva nelle negoziazioni, con l’obiettivo di una definizione della cessione degli asset editoriali dell’ex gruppo Espresso. Il perimetro preciso dell’operazione non risulta ancora completamente delineato, ma l’intesa consente alle parti di proseguire il confronto oltre la scadenza del precedente periodo di esclusiva, terminato all’inizio di dicembre.
Il confronto tra Kyriakou e Del Vecchio
Alla scadenza dell’esclusiva con Antenna Group, controllato da Kyriakou, si è inserito Leonardo Maria Del Vecchio, attraverso la holding Lmdv Capital, con un’offerta di circa 140 milioni di euro per rilevare le attività editoriali e radiofoniche di Gedi. L’offerta si è affiancata a quella già sul tavolo dell’imprenditore greco, sostenuto dal fondo sovrano saudita Pif, dando avvio a una fase di confronto serrato. Nonostante l’interesse manifestato da Del Vecchio, Gedi e il suo azionista di controllo Exor hanno scelto di continuare il negoziato con Antenna, formalizzando una nuova proroga dell’esclusiva. Secondo alcune indiscrezioni, tra le parti sarebbe già stato raggiunto un pre-accordo, circostanza che tuttavia non trova conferme ufficiali.
Le motivazioni di Leonardo Maria Del Vecchio
Del Vecchio, che detiene il 12,5% di Delfin, ha spiegato di aver presentato la propria offerta nel rispetto delle tempistiche indicate dalla controparte, precisando di essere disposto, se necessario, anche a migliorare il prezzo. Ha tuttavia sottolineato di rispettare la decisione della proprietà di seguire un percorso diverso. L’imprenditore ha chiarito che il suo interesse per l’editoria non nasce da logiche di redditività, ma dalla convinzione che un’informazione autorevole, libera e indipendente rappresenti un pilastro fondamentale per il futuro del Paese. Gedi, secondo Del Vecchio, è “un patrimonio” e una vera e propria infrastruttura di democrazia e cultura, da valorizzare nel lungo periodo.
Il ruolo di Exor e il contesto azionario
Gedi fa capo a Exor, la holding della famiglia Agnelli-Elkann, che nel proprio portafoglio detiene partecipazioni in gruppi industriali e sportivi come Stellantis, Ferrari, Juventus, Cnh, Iveco e Philips, oltre a una quota nel settimanale economico britannico The Economist. La scelta di proseguire la trattativa con Kyriakou si inserisce quindi in un quadro più ampio di valutazioni strategiche da parte dell’azionista di controllo.
Relazioni e asset editorali
Sul futuro di la Repubblica e La Stampa, Del Vecchio ha ribadito la centralità delle redazioni e delle competenze maturate nel tempo, sottolineando come un gruppo editoriale debba puntare a consolidare e costruire, evitando logiche di frammentazione. In attesa di sviluppi concreti, la partita resta aperta, con i prossimi due mesi destinati a chiarire l’esito di una delle operazioni più rilevanti nel panorama editoriale italiano.