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Venezuela, CEO di Chevron Wirth ammette: "Stato benedetto da abbondanza di risorse geologiche; contribuiremo a ricostruire economia di Caracas"

La dichiarazione di Wirth durante l'US-Saudi Investment Forum arriva, non a caso, dopo le promesse di Maria Corina Machado di voler privatizzare le risorse petrolifere del Venezuela, agevolando gli investimenti occidentali nel Paese

20 Novembre 2025

Venezuela, CEO di Chevron Wirth ammette: "Stato benedetto da abbondanza di risorse geologiche; contribuiremo a ricostruire economia di Caracas"

Mike Wirth, CEO di Chevron Corporation

"Il Venezuela è benedetto da un'abbondanza di risorse geologiche". Sono queste le parole pronunciate da Michael "Mike" Wirth, amministratore delegato dal 2018 del colosso statunitense Chevron Corporation, l'unica grossa azienda petrolifera rimasta in Venezuela nonostante le sanzioni Usa imposte a Caracas come tentativo di pressing su Nicolás Maduro.

Venezuela, CEO di Chevron Wirth ammette: "Stato benedetto da abbondanza di risorse geologiche; contribuiremo a ricostruire economia di Caracas"

Mentre le tensioni diplomatiche e sociali, tra Stati Uniti e Venezuela, si fanno sempre più rarefatte nonostante il presidente Trump abbia concesso una parziale apertura al dialogo ("Probabilmente parlerò con Nicolas Maduro"), continuano ancora a destare dubbi le modalità con cui Washington ha scelto di gestire l'emergenza narcotraffico. Secondo molti, il massiccio schieramento dell'arsenale militare statunitense in acque caraibiche - incluso l'invio della portaerei Gerald R. Ford -, e le esercitazioni al largo di Trinidad e Tobago, sarebbero "eccessive" per una singola operazione mirata contro i Cartelli della droga. Come più volte ribadito anche dal Giornale d'Italia, dietro gli spostamenti e le operazioni della CIA vi sarebbe infatti un ben più radicato interesse nei confronti della ricchezza del sottosuolo posseduta dal Venezuela.

Il Venezuela infatti possiede le maggiori riserve di petrolio al mondo e, secondo alcuni analisti, la narrazione del narcotraffico - nonostante possieda un fondo di verità - non sarebbe che un paravento per tornare ad estendere l'ingerenza Usa sulle riserve petrolifere, riconquistando influenza geopolitica. Lo stesso Trump ha ammesso l'intervento dei servizi segreti per facilitare la destabilizzazione del governo socialista di Maduro. Ebbene, ieri Mike Wirth, CEO di Chevron, una delle principali aziende petrolifere Usa ancora attive nella regione, l'ha ammesso senza troppi giri di parole durante l'US-Saudi Investment Forum: "I tipi di oscillazioni che si vedono in posti come il Venezuela sono impegnativi, ma noi giochiamo una partita a lungo termine".

In che senso? A quanto emerge, le manovre adottate dal tycoon nei confronti di Maduro starebbero spingendo i proprietari di obbligazioni venezuelane a immaginare un governo favorevole agli investitori, con maggiori accessi alle riserve di petrolio. E in questo la Chevron non vuole mancare: "Il Venezuela è benedetto da una grande quantità di risorse geologiche. Siamo impegnati a favore della popolazione del Paese e vorremmo contribuire alla ricostruzione dell'economia venezuelana quando le circostanze cambieranno". Commenti che arrivano all'indomani di numerose promesse, da parte della neo premiata Nobel Machado, di privatizzare le riserve petrolifere venezuelane aprendo agli "investimenti" occidentali su gas naturaleelettricitàoro minerali essenziali.

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