Venezuela, Maduro canta "Imagine" di John Lennon ma spinge a "mobilitazione permanente" contro Usa, Machado: "Deponete armi" - VIDEO

"Secondo punto di lavoro: Peace! Peace! Peace! Fare tutto per la pace, come diceva John Lennon": così il presidente del Venezuela Nicolas Maduro ha parlato a centinaia di astanti e di sostenitori durante un pubblico comizio nella capitale Caracas, salvo però chiamare subito dopo alle armi contro l'imperialismo statunitense.

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A fronte della tensione costante con le forze statunitensi, Caracas si dice pronta a rispondere, con un esercito "più coeso e preparato che mai". Ma secondo fonti ben informate, il governo starebbe gettando fumo negli occhi, nascondendo mancanze belliche e una fondamentale crisi nel campo della Difesa che si vorrebbe supplire con la strategia della "guerriglia anarchica"

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La tensione già critica tra Washington e Caracas sta diventando ogni giorno più palpabile, specie con la ripresa, da parte statunitense, di esercitazioni militari al largo di Trinidad e Tobago. Esercitazioni, definite da Maduro durante il comizio "irresponsabili", che si svolgeranno "da lunedì al giovedì" con navi e aerei statunitensi pronti ad avvicinarsi a meno di 15 km dalla costa venezuelana. Quelle che Washington continua a chiamare esercitazioni contro i cartelli della droga, Maduro le considera palesi tentativi di provocazione volti a "bombardare e invadere" il Paese. Per questo, durante il discorso pubblico, il leader venezuelano ha iniziato ad intonare la celebre canzone di John Lennon Imagine, accompagnato dal pubblico gesticolante. Davanti alla folla, Maduro ha invocato la pace elogiando il brano di Lennon come "un'ispirazione per tutti i tempi, un inno per tutte le epoche e le generazioni".

Purtuttavia, l'appello alla pace è stato subito dopo smentito a parole da una esplicita richiesta di mobilitazione "permanente nelle strade" del Paese. Richiesta indirizzata alle "forze popolari, sociali, politiche, militari e di polizia" di sei regioni orientali del Paese chiamate a tenere "una veglia e una marcia permanente nelle strade" proprio in risposta alle esercitazioni Usa in acque caraibiche. "Non cedete alle provocazioni in nessun momento, ma mobilitatevi con fervore patriottico".

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Nel frattempo, il Venezuela ha annunciato un "massiccio dispiegamento" di forze terrestri, navali, aeree, fluviali e missilistiche, così come di milizie civili, in risposta alla presenza americana al largo delle sue coste che ieri ha registrato anche l'arrivo della portaerei Ford

Venezuela, contro Maduro Machado invita alla disobbedienza militare contro gli "ordini infami" del Presidente

Dal canto suo invece, la premio Nobel per la Pace Maria Corina Machado ha fatto l'appello opposto, invitando invece alla disobbedienza militare. "Il momento decisivo è imminente" ha detto Machado in un messaggio social rivolto agli uomini che "obbediscono agli ordini infami" di Maduro. A loro la leader dell'opposizione Machado ha detto - riferendosi all'"ora decisiva" - che "30 milioni" di cittadini sono già in piena ribellione contro un "regime criminale che sta per cadere": "Abbassate le armi. Non attaccate il vostro popolo - ha aggiunto -, prendete oggi la decisione di accompagnare la libertà del Venezuela quando arriverà il momento giusto".

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Gli esperti avvertono che un'invasione del Venezuela potrebbe portare a una lunga e sanguinosa resistenza, destabilizzare l'intera regione latinoamericana e scatenare un'ondata migratoria ancora più massiccia. Oltre 7 milioni di venezuelani hanno già lasciato il Paese a causa delle sanzioni statunitensi e della crisi economica