12 Novembre 2025
Portaerei Ford Fonte: X @VadymVietrov
Gli Stati Uniti annunciato l’arrivo nel Mar dei Caraibi della portaerei USS Gerald R. Ford, la più grande al mondo, insieme al suo gruppo d’attacco composto da 4mila uomini. La missione, ufficialmente diretta contro il narcotraffico e le organizzazioni criminali venezuelane, ha però inasprito le tensioni nella regione, in particolare con Caracas. Intanto Regno Unito, Canada e Colombia hanno annunciato la sospensione della cooperazione di intelligence con Washington, temendo violazioni del diritto internazionale.
Gli Stati Uniti hanno annunciato che la portaerei USS Gerald R. Ford, considerata la più grande al mondo, è entrata nell’area di responsabilità del Comando Sud, che copre l’America Latina e i Caraibi. L’arrivo dell’imponente unità navale, secondo quanto precisato dal Comando Sud, risponde alla direttiva del presidente Donald Trump di “smantellare le organizzazioni criminali transnazionali e contrastare il narcoterrorismo”.
In una nota, il portavoce del Pentagono, Sean Parnell, ha dichiarato che “la presenza rafforzata delle forze statunitensi nell'area di responsabilità del Comando Sud rafforzerà la capacità degli Stati Uniti di individuare, monitorare e contrastare attori e attività illecite che compromettono la sicurezza e la prosperità del territorio nazionale degli Stati Uniti e la nostra sicurezza nell'emisfero occidentale”. Parnell ha poi aggiunto che “queste forze potenzieranno e amplieranno le capacità esistenti per contrastare il traffico di stupefacenti e smantellare le organizzazioni criminali transnazionali”.
Nel frattempo, il Venezuela ha annunciato un "massiccio dispiegamento" di forze terrestri, navali, aeree, fluviali e missilistiche, così come di milizie civili, in risposta alla presenza americana al largo delle sue coste che ieri ha registrato anche l'arrivo della portaerei Ford. In una nota riportata da El País, il ministro della Difesa venezuelano, Vladimir Padrino López, ha annunciato che il livello di allerta militare nel Paese è stato innalzato come da "ordini impartiti" dal presidente Nicolás Maduro. In questo modo, ha spiegato, viene data attuazione a "una fase superiore" del cosiddetto "Piano Indipendenza 200", un meccanismo di risposta militare deciso lo scorso settembre per rafforzare le misure di difesa contro la presenza militare statunitense nei Caraibi.
La tensione diplomatica non riguarda soltanto il Venezuela. Secondo quanto riportato dalla Cnn, il Regno Unito ha interrotto da oltre un mese la condivisione di informazioni d’intelligence con gli Stati Uniti sulle presunte imbarcazioni di narcotrafficanti operanti nei Caraibi. Londra teme infatti di essere “complice di attacchi militari che ritiene illegali”. Le fonti citate dall’emittente americana affermano che i funzionari britannici considerano le operazioni statunitensi – che avrebbero provocato la morte di 76 persone – una violazione del diritto internazionale.
Anche il Canada ha preso le distanze da Washington. Ottawa, pur mantenendo la cooperazione con la Guardia Costiera statunitense nell’ambito dell’Operation Caribbean, ha chiarito che non intende condividere dati d’intelligence destinati a supportare “attacchi letali”. Un portavoce della difesa canadese ha spiegato che “è importante notare che le attività delle Forze Armate Canadesi nell'ambito dell'Operation Caribbean, condotte in coordinamento con la Guardia Costiera degli Stati Uniti, sono separate e distinte” dalle operazioni militari contro le imbarcazioni sospettate di traffico di droga.
La frattura diplomatica si è allargata ulteriormente dopo l’annuncio del presidente colombiano Gustavo Petro, che ha ordinato la sospensione della cooperazione di intelligence con gli Stati Uniti. “Sono stati impartiti ordini a tutti i livelli dell'intelligence e delle forze dell'ordine di sospendere l'invio di comunicazioni e altre operazioni alle agenzie di sicurezza statunitensi”, ha dichiarato Petro sul social X, aggiungendo che la decisione “rimarrà in vigore finché continueranno gli attacchi missilistici contro le navi”.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia