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Scontro Usa-Venezuela, in arrivo nei Caraibi portaerei Gerald Ford accompagnata da altre 3 navi da guerra: 4mila i militari a bordo - VIDEO

Il Pentagono sarebbe pronto a colpire obiettivi militari in territorio venezuelano dopo gli attacchi nei Caraibi e nel Pacifico contro 14 presunte imbarcazioni dedite al narcotraffico e un sottomarino, operazioni che hanno causato 61 morti. Così Maduro: "Qualunque sia la minaccia, dobbiamo sempre avere nervi saldi, mantenere la calma, la compostezza e agire con la massima unità”

01 Novembre 2025

La tensione nelle acque dei Caraibi di fronte al Venezuela è destinata a salire: gli Stati Uniti stanno infatti inviando anche la portaerei Gerald Ford che dovrebbe arrivare a destinazione la prossima settimana. La portaerei è accompagnata da altre 3 navi da guerra, per un totale di 4mila militari a bordo.

Scontro Usa-Venezuela, in arrivo nei Caraibi portaerei Gerald Ford accompagnata da altre 3 navi da guerra: 4mila i militari a bordo

Le acque caraibiche tornano così a essere teatro di uno scontro diplomatico e militare di altissimo livello. L’invio della Gerald Ford, la più moderna e potente portaerei della marina americana, rappresenta un chiaro segnale di forza da parte di Washington, mentre il governo di Nicolás Maduro parla apertamente di “minaccia alla sovranità nazionale”.

Il presidente venezuelano è comparso al Palazzo presidenziale di Miraflores dopo ore di voci su un possibile attacco statunitense per dichiarare che “qualunque sia la minaccia, dobbiamo sempre avere nervi saldi, mantenere la calma, la compostezza e agire con la massima unità”. Un messaggio diretto al popolo venezuelano e alle forze armate, chiamate a reagire con disciplina di fronte a quella che Caracas considera una provocazione.

Secondo quanto riferiscono The Wall Street Journal e Miami Herald, il Pentagono sarebbe pronto a colpire obiettivi militari in territorio venezuelano dopo gli attacchi nei Caraibi e nel Pacifico contro 14 presunte imbarcazioni dedite al narcotraffico e un sottomarino, operazioni che hanno causato 61 morti.

Se da un lato gli Stati Uniti giustificano il dispiegamento come parte di un’operazione di sicurezza regionale contro i traffici illegali, dall’altro Maduro denuncia “una campagna di aggressione” che rischia di destabilizzare ulteriormente il Sudamerica. Nelle prossime ore, inolte, è atteso un comunicato ufficiale del ministero della Difesa venezuelano.

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