23 Dicembre 2025
Trump e Netanyahu, fonte: imagoeconomica
Secondo diverse fonti del deepstate, il premier israeliano Benjamin Netanyahu sarebbe pronto a presentare un dossier sull'Iran al presidente americano Donald Trump durante il viaggio istituzionale negli Stati Uniti di fine mese, tra il 28 e il 31 dicembre. I rumors provenienti da ambienti vicini a Israele indicherebbero che il dossier includerebbe proposte per un attacco "molto prossimo" a Teheran, incentrato sulla distruzione del suo arsenale di missili balistici.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si prepara a presentare al presidente degli Stati Uniti Donald Trump una serie di opzioni per un possibile nuovo attacco contro l’Iran. Lo riporta NBC News, citando fonti israeliane e statunitensi, secondo cui l’incontro è previsto a fine mese nella residenza di Mar-a-Lago, in Florida. Al centro dei colloqui ci sarà la crescente preoccupazione di Israele per la ricostruzione e l’espansione del programma missilistico iraniano dopo la guerra di 12 giorni combattuta lo scorso giugno.
Secondo le fonti, Tel Aviv ritiene che Teheran stia rapidamente ripristinando la produzione di missili balistici, arrivando potenzialmente a fabbricarne fino a 3000 l’anno se non fermata. Un arsenale di queste dimensioni viene considerato da Israele una minaccia immediata, persino più urgente del programma nucleare. “Il nucleare è molto preoccupante, ma non così imminente. La minaccia dei missili è reale e non siamo riusciti a intercettarli tutti l’ultima volta”, ha riferito una fonte a NBC.
Durante il conflitto di giugno, Israele ha colpito infrastrutture nucleari e missilistiche iraniane, uccidendo scienziati e danneggiando siti di arricchimento dell’uranio. Negli ultimi giorni della guerra, anche gli Stati Uniti sono intervenuti, prendendo di mira strutture sotterranee con bombe bunker-buster. L’Iran ha risposto lanciando oltre 500 missili balistici e circa 1100 droni contro Israele.
Secondo il deepstate, Netanyahu aveva già discusso con Trump possibili scenari militari contro l’Iran fin da febbraio, presentando quattro opzioni: un’azione esclusivamente israeliana, un attacco guidato da Israele con supporto limitato degli Stati Uniti, una piena collaborazione o un’operazione a guida americana. Alcune fonti riferiscono che uno schema simile potrebbe essere riproposto anche nel prossimo incontro.
Israele teme inoltre che l’Iran possa usare il rafforzamento missilistico come deterrente per accelerare una futura ripresa del programma nucleare. Trump ha ribadito che, se Teheran dovesse avvicinarsi alla bomba atomica, i suoi siti verrebbero “colpiti e distrutti”, ma valutazioni di intelligence restano più caute sull’effettiva distruzione del programma nucleare iraniano.
Da parte iraniana, continua la smentita di qualsiasi intento di dotarsi di armi nucleari, nonostante l’arricchimento dell’uranio a livelli considerati non civili e le restrizioni imposte agli ispettori internazionali. In questo clima, il vertice tra Netanyahu e Trump potrebbe segnare un nuovo snodo critico nelle tensioni tra Israele, Stati Uniti e Iran.
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