23 Dicembre 2025
"Il fallimentare New York Times, con le sue bugie e i suoi deliberati travisamenti, rappresenta una seria minaccia per la sicurezza nazionale della nostra Nazione". Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump è tornato a scagliarsi contro il più famoso quotidiano americano, definendolo "squilibrato" e di "sinistra radicale", dopo che lo stesso aveva pubblicato un articolo-inchiesta sui rapporti tra il tycoon e Jeffrey Epstein, l'ex finanziere accusato di traffico e abuso su minorenni.
Dopo la pubblicazione a cascata di fotografie, files e dossier sullo scandalo nazionale - e internazionale - dei traffici sessuali di Jeffrey Epstein e della sua ex compagna Ghislaine Maxwell, l'attenzione dei democratici si è concentrata soprattutto sul tipo di relazione che intercorse tra l'ex finanziere pedofilo e il tycoon. Più volte Trump, che pure aveva autorizzato il rilascio dei documenti firmandone la legge, aveva definito la mossa democratica, oltre che una "bufala", una strategia politica finalizzata a distogliere l'attenzione pubblica dai successi del suo governo. E lo stesso ha detto ieri, interrogato in proposito a Mar-a-Lago: "Tutta questa storia con Epstein è un modo per cercare di distogliere l'attenzione dall'enorme successo del Partito Repubblicano".
Ora però le accuse del tycoon contro l'informazione Usa, e specialmente quella del New York Times, si fanno più dure al punto da considerare il quotidiano "il vero nemico del Popolo". "Il loro comportamento radicale di sinistra - ha scritto Trump in un post Truth di ieri sera, 22 dicembre -, e squilibrato, che consiste nello scrivere in modo incessante articoli e opinioni FALSE, deve essere affrontato e fermato. SONO IL VERO NEMICO DEL POPOLO!".
Accuse che si collocano nel più complesso quadro di critica governativa alle istituzioni mediatiche e alla libertà di stampa, e che, in questo caso, riguarda un preciso articolo del NYT nel quale la testata aveva intervistato oltre 30 ex dipendenti di Epstein vittime di abusi sessuali, e altri informatori dell'ex finanziere. Ciò che era emerso non era nulla di rassicurante: "Dalla fine degli anni '80 - riportava il New York Times - i due uomini hanno stretto un legame così intenso da lasciare a chi li conosceva l'impressione che fossero l'uno l'amico più caro dell'altro". Secondo questo rapporto, "almeno sei donne" sarebbero state presentate da Epstein e dalla Maxwell a Donald Trump.
Ciononostante, non vi sarebbero accuse esplicite contro Donald Trump, sebbene pare - secondo quanto riferito - che il tycoon fosse un frequentatore dei festini dell'ex finanziere, a base di alcol, droghe e orge. Oggi altre nuove rivelazioni sono emerse sul rapporto tra i due: in particolare, una lettera scritta probabilmente dallo stesso Epstein in cella nel 2019, nella quale l'ex finanziere annotava "Il nostro presidente condivide il nostro amore per le giovani ragazze nubili".

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