Trump annuncia la 'Golden Fleet' e la "costruzione di 2 corazzate per garantire supremazia Usa; Groenlandia ci serve per sicurezza nazionale" - VIDEO

"È un onore annunciare di aver approvato un piano per la Marina Militare che prevede la costruzione di due nuovissime corazzate, molto grandi, le più grandi che abbiamo mai costruito": così il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, aprendo un intervento pubblico tenuto ieri, 22 dicembre, a Mar-a-Lago.

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Con una nuova mossa diretto-indiretta, Trump ha minacciato una nuova escalation, stavolta però non escludendo la deriva di una guerra contro Maduro. Una strategia anzitutto linguistica, quindi politica: non dichiarare aperta ostilità lasciando al nemico la responsabilità delle proprie mosse

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Da Mar-a-Lago, circondato dai principali capi militari tra cui il Segretario del Dipartimento della Guerra Pete Hegseth, dal Segretario alla Marina John Phelan e dal Segretario di Stato Marco Rubio, il Presidente Trump ha annunciato la creazione di un imponente progetto, la cosiddetta Golden Fleet (Flotta dorata) che prevede la costruzione di due "nuovissime" corazzate "letali" - nuove navi "Trump Class" della Marina -, "le più grandi mai costruite". L'obiettivo del tycoon, così come dichiarato, è di avviare una progressiva espansione della flotta che da sole due unità possa constare progressivamente su dieci navi, fino ad un obiettivo fissato a 20-25 unità.

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Secondo fonti interne al Dipartimento della Guerra Usa, le dimissioni dell'ammiraglio Alvin Holsey lo scorso 16 ottobre non furono propriamente "volontarie" ma indotte dal Capo del Pentagono Hegseth, con cui il militare da mesi era ai ferri corti per questioni legate alla legalità delle operazioni contro i narcos

La decisione del tycoon, che va così a rafforzare l'arsenale bellico statunitense contro le "minacce" esterne, si colloca nel più complessivo quadro economico e politico-strategico. "Come sapete, abbiamo un disperato bisogno di navi. Alcune delle nostre navi sono diventate vecchie, stanche e obsolete", ha detto il tycoon. Ma la necessità di un rinnovo militare è solo una parte della questione: puntando al consolidamento dell'industria cantieristica statunitense, il tycoon definisce il nuovo progetto militare lo strumento necessario per "mantenere la supremazia militare americana e (...) incutere timori ai nemici dell'America in tutto il mondo". "Vogliamo rispetto, lo otterremo, lo abbiamo già" ha incalzato Trump vantandosi di stare realizzando la migliore corazzata "dal 1994".

Durante l'intervento di Trump, sono state mostrate riproduzioni delle nuove imbarcazioni "letali" con la dicitura "Trump Series" e "Trump Class", di cui la prima avrà nome "USS Defiant" ("la nave da guerra più grande, più letale, più versatile e più bella in assoluto negli oceani del mondo"). Imbarcazioni che, nelle aspettative del tycoon, saranno pronte "quasi immediatamente", ovvero "tra due anni e mezzo", e che serviranno a "contrastare tutti", il Venezuela in testa. Su cui Trump è tornato a parlare, annunciando - come già aveva fatto in passato - di imminenti azioni via terra. Quindi, il messaggio diretto a Nicolas Maduro: "Può fare quello che vuole, va bene... Se gioca duro, sarà l'ultima volta che potrà giocare duro".

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Rassicurando che però la Cina non sarà tra le potenze attaccate dalla nuova flotta ("ho un buon rapporto con il presidente Xi"), Trump è tornato brevemente a parlare della situazione Groenlandia, su cui i fari sono tornati ad accendersi dopo la nomina del governatore repubblicano della Louisiana Jeff Landry a inviato speciale. "Abbiamo bisogno della Groenlandia non per i minerali e il petrolio, ma per la sicurezza nazionale. Dobbiamo averla" ha provocato il tycoon aggiungendo "Hanno una popolazione molto piccola... Dicono che la Danimarca fosse lì 300 anni fa con una barca. Beh, anche noi eravamo lì con le barche, ne sono sicuro". Quindi, un breve commento a volo d'aquila sulla recente pubblicazione degli Epstein Files: "Non sono mai stato sull'isola di Epstein. Questo caso serve solo per deviare l'attenzione dai nostri successi".

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