02 Novembre 2025
Un altro "attacco cinetico letale" condotto dal Dipartimento della Guerra Usa al largo delle coste venezuelane ha provocato la distruzione di un'imbarcazione "adibita al narcotraffico" e la morte di 3 persone.
Ad annunciare e confermare l'ennesima offensiva statunitense su acque caraibiche contro il traffico sudamericano di stupefacenti, è stato proprio il Capo del Pentagono Pete Hegseth tramite un post social nel quale ha allegato, a testimonianza dell'attacco, il video del bombardamento. L'operazione, ha motivato Hegseth, "come TUTTE LE ALTRE, era nota ai nostri servizi segreti per essere coinvolta nel traffico illecito di stupefacenti, transitava lungo una nota rotta del narcotraffico e trasportava droga". L'annuncio, che pone nuovamente l'accento sulla natura extragiurisdizionale dell'attacco ("condotto in acque internazionali"), si aggiunge alla lunga lista di bombardamenti già attuati dall'amministrazione Trump contro quelle che sono state definite sospette imbarcazioni contenenti droga.
Sullo sfondo di questo nuovo attacco letale, solo venerdì scorso, 31 ottobre, la tensione Stati Uniti-Venezuela rischiava di raggiungere i suoi massimi livelli dopo che, secondo indiscrezioni giornalistiche, l'arsenale bellico al largo di Caracas sembrava mobilitarsi per un "attacco imminente". Attacco smentito dal tycoon subito dopo, in concomitanza con la decisione del presidente Maduro di rivolgersi, in extremis, all'aiuto militare di Russia, Cina ed Iran. Secondo le fonti, all'Iran il ministro dei trasporti venezuelano si sarebbe rivolto per ottenere "apparecchiature di rilevamento passivo, scrambler GPS e quasi certamente droni con una portata di 1000km". Dopo la veloce smentita di tali indiscrezioni mediatiche, lo stesso Hegseth era intervenuto condannando l'allarmismo: "Le vostre "fonti" che affermano di essere "a conoscenza della situazione" hanno ingannato facendovi scrivere una storia falsa".
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