10 Ottobre 2025
Maria Corina Machado Parisca ha vinto il Nobel per la Pace 2025. Tramite un comunicato, l'Academy ha spiegato i motivi della sua vittoria: "Per il suo instancabile lavoro nel promuovere i diritti democratici del popolo venezuelano e per la sua lotta per raggiungere una transizione giusta e pacifica dalla dittatura alla democrazia" ("for her tireless work promoting democratic rights for the people of Venezuela and for her struggle to achieve a just and peaceful transition from dictatorship to democracy").
L'annuncio tanto atteso è arrivato oggi, 10 ottobre, dall'Istituto Nobel norvegese, durante la cerimonia ad Oslo. A ricevere il Nobel per la Pace non è stato dunque il Presidente Usa Donald Trump, che a più riprese, nei giorni passati, aveva scalpitato per riceverlo, arrivando ad ottenere il sostegno anche da altri leader politici come Netanyahu e Darrell Issa nonché dalle famiglie degli ostaggi israeliani. Ma una donna quale "straordinario esempio di coraggio e militanza civile in America Latina, che mantiene accesa la fiamma della democrazia in mezzo a un'oscurità crescente" ha dichiarato il comitato, recitando la motivazione del premio. "Machado è stata una figura chiave e unificante in un'opposizione politica un tempo profondamente divisa, un'opposizione che ha trovato un terreno comune nella richiesta di elezioni libere e di un governo rappresentativo". Corina Machado si è dunque imposta per ciò che ha trasmesso nei suoi anni di attivismo e lotta politica: la difesa della democrazia. Una scelta simbolica, quella del comitato, alla luce delle tensioni e delle guerre disseminate nel mondo, che però è stata osteggiata dalla Casa Bianca. "Il Comitato per il Nobel - hanno risposto, piccati, da Washington - ha dimostrato di anteporre la politica alla pace. Il presidente Trump continuerà a stringere accordi di pace in tutto il mondo, a porre fine alle guerre e a salvare vite umane".
Maria Corina Machado, 56 anni, è considerata in Venezuela la "lady di ferro". Dopo anni di lotte all'establishment socialista di Caracas, Machado ha fondato i movimenti Vente Venezuela e Súmate, venendo considerata la voce più forte dell'opposizione rispetto all'esecutivo di Nicolas Maduro. Marco Rubio, segretario di Stato Usa, ne ha riconosciuto la "resilienza, la tenacia e il patriottismo" affinché il Paese sudamericano resti "libero, onesto e democratico". Ingegnera, attivista ed ex parlamentare, Corina Machado era risultata vincitrice dalle primarie dell'opposizione con più del 90% dei consensi. Pur estromessa dalla corsa presidenziale dopo che il regime ne ha bloccato la candidatura, Machado ha continuato a fare politica insieme al rappresentante di un altro partito, Edmundo Gonzalez Urrutia, al grido "hasta el final" ("fino alla fine"): sul tavolo, i suoi principi chiave, come la libertà individuale, la proprietà privata, l'indipendenza giudiziaria, i diritti umani e la rappresentanza popolare, nonché lo Stato di diritto.
"È stata una scelta di schede elettorali contro i proiettili" dichiarò nel tentativo di far tornare in Venezuela elezioni libere e giuste. Maria Corina Machado, ha concluso il comitato norvegese, ha fatto così "convergere in sé" i tre criteri sanciti nel testamento di Alfred Nobel: ha riunito l'opposizione del Paese, ha resistito alla militarizzazione della società venezuelana, e ha lottato per la transizione verso la democrazia. Lo stesso Trump, in un post di gennaio, aveva elogiato l'operato di Machado: "sta esprimendo pacificamente le voci e la volontà del popolo venezuelano (...). Questi combattenti per la libertà non dovrebbero essere danneggiati, e DEVONO restare SANI e SALVI!"
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