07 Ottobre 2025
lettera familiari degli ostaggi a comitato norvegese per Nobel Fonte: X @bringhomenow
A 2 anni esatti dal 7 ottobre, data dell’attacco di Hamas a Israele, i familiari degli ostaggi ancora in mano al gruppo islamico firmano un appello destinato al Comitato norvegese per il Nobel. Nel testo, l’Hostages and Missing Families Forum chiede che il Premio per la Pace venga assegnato al presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. “In questo preciso momento, il piano globale del presidente Trump per liberare tutti gli ostaggi rimasti e porre fine a questa terribile guerra è sul tavolo. Per la prima volta da mesi, confidiamo che il nostro incubo finalmente finisca”, scrivono i familiari.
L’appello, pur non costituendo formalmente una candidatura, rappresenta più che altro un gesto politico. Il Comitato del Nobel, infatti, accetta proposte solo da governi, accademici o precedenti vincitori del premio. Ma a muoversi in questo senso ci ha già pensato, lo scorso luglio, il premier israeliano Benjamin Netanyahu che – durante la sua penultima visita alla Casa Bianca – ha presentato ufficialmente la candidatura di Trump. Il documento è valido però solo per l’edizione 2026, poiché la scadenza per il 2025 era fissata al 31 gennaio.
“Fin dal momento del suo insediamento, (Trump) ci ha portato la luce nei nostri momenti più bui”, prosegue la lettera del Forum, che riconosce al presidente Usa un ruolo centrale nei negoziati in corso. In Egitto, intanto, sono ripresi i colloqui sul piano di pace proposto proprio da Trump: un documento in venti punti che prevede, tra l’altro, la liberazione dei 48 ostaggi ancora trattenuti a Gaza – almeno 26 dei quali ritenuti deceduti – in cambio della scarcerazione di prigionieri palestinesi in Israele.
Per i familiari, il presidente statunitense rappresenta oggi l’unica concreta speranza di una soluzione. “Siamo certi che non si darà pace finché l'ultimo ostaggio non sarà riportato a casa, la guerra non sarà finita e la pace e la prosperità non saranno ripristinate per i popoli del Medio Oriente”, scrivono. E concludono: “Nell'ultimo anno, nessun leader o organizzazione ha contribuito alla pace nel mondo più del presidente Trump. Mentre molti hanno parlato con eloquenza di pace, lui l'ha raggiunta. Vi esortiamo vivamente a conferire al presidente Trump il Premio Nobel per la pace perché ha giurato che non si fermerà e non si fermerà finché anche l'ultimo ostaggio non sarà tornato a casa”.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia