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Usa, "Trump vuole $230mln di risarcimento da Dipartimento Giustizia per indagini federali a suo carico", tycoon: "Non cerco soldi, li regalerei"

È questa la richiesta che il Presidente degli Stati Uniti "potrebbe" avanzare al suo Dipartimento di Giustizia per "risarcire sé stesso" dalle denunce che in passato aveva presentato contro il Dipartimento di Giustizia guidato dall'ex amministrazione Biden

22 Ottobre 2025

Usa, "Trump vuole $230mln di risarcimento da Dipartimento Giustizia per indagini federali a suo carico", tycoon: "Non cerco soldi, li regalerei"

Trump Fonte: Imagoeconomica

230 milioni di dollari come risarcimento per delle indagini federali avviate poco dopo il suo primo mandato presidenziale (2017-2021). È questa la richiesta che il Presidente degli Stati Uniti "potrebbe" avanzare al suo Dipartimento di Giustizia per "risarcire sé stesso" dalle denunce che in passato aveva presentato contro il Dipartimento di Giustizia guidato dall'ex amministrazione Biden.

Usa, "Trump vuole $230mln di risarcimento da Dipartimento Giustizia per indagini federali a suo carico", tycoon: "Non cerco soldi, li regalerei"

Trump, interrogato dai giornalisti sull'indiscrezione pubblicata primariamente dal New York Times, ha glissato: "Potrebbe essere. Non conosco i numeri, non ne parlo nemmeno con loro. So solo che mi dovrebbero un sacco di soldi". Soldi che però, assicura il tycoon, non sarebbero per lui e che "regalerebbe in beneficenza": "Non cerco soldi. Li darei in beneficenza o qualcosa del genere. Li darei in beneficenza, qualsiasi somma". Queste presunte e possibili richieste vanno inserite in un quadro più ampio, che include la diffidenza che il tycoon ha sempre nutrito verso il "vecchio" Dipartimento di Giustizia, secondo lui usato come arma contro di lui in due occasioni precise. Occasioni - e accuse federali - entrambe "archiviate" dopo la sua rielezione lo scorso novembre 2024. Le denunce presentate da Trump sono due. La prima, presentata nel 2023, chiedeva il risarcimento dei danni per presunte violazioni dei diritti umani, come l'indagine sulle interferenze russe nel 2016. La seconda, del 2024, puntava il dito contro l'FBI per aver violato la sua privacy durante la perquisizione della sua casa in Florida l'anno precedente. Questa mossa rappresenterebbe per Trump la rivalsa sul vecchio establishment politico: "Il presidente continua a combattere contro tutte le cacce alle streghe guidate dai democratici" ha dichiarato un portavoce del team legale del tycoon, specificando "la bufala 'Russia, Russia, Russia' e l'armamento incostituzionale e antiamericano del nostro sistema giudiziario da parte del corrotto Joe Biden e dei suoi collaboratori".

Un rimpallo politico, che però rischia di mettere in mezzo soldi dei contribuenti. La possibilità - qualora Trump proceda lungo questa strada - di ottenere un feedback positivo dal Dipartimento di Giustizia sono alte, se si pensa che molti dei funzionari interni sono filo-trumpiani. Come il vice Procuratore Todd Blanche, ex avvocato penalista di Trump; oppure Stanley Woodward, operante nella Divisione Civile del Dipartimento ma in passato legale di un coimputato del tycoon. Trump però ha rassicurato: "se riceverò soldi dal nostro Paese, ne farò qualcosa di carino", forse regalandoli, o forse pagando la nuova ristrutturazione della White House.

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