08 Dicembre 2025
Che notte al Kennedy Center! Altro che cerimonia sobria: l’edizione “post-woke”, come l’ha definita lo stesso Trump, sembra uscita dal copione di un reality ad alto tasso di glitter e frasi a effetto. Il presidente e nuovo padrone di casa del prestigioso istituto ha tirato dritto con la sua linea: via le tradizioni “arcobaleno”, dentro le nuove medaglie ridisegnate Tiffany & Co. e, soprattutto, dentro una lista di onorati che urla nostalgia, muscoli e palco: KISS, Stallone, Gaynor, George Strait e il leggendario Michael Crawford.
Il momento più clamoroso? Trump che, con il suo tipico sorriso da cliffhanger televisivo, sussurra che “magari l’anno prossimo” l’onorato potrebbe essere lui stesso. Una battuta, certo, ma nemmeno troppo velata. Nel frattempo, a prendersi la scena ci pensano i KISS al completo — o quasi: l’assenza di Ace Frehley, rappresentato dalla figlia dopo la sua recente scomparsa, ha aggiunto un tocco di malinconia in mezzo al trionfo di cuoio e trucco iconico.
La consegna delle medaglie nello Studio Ovale è sembrata un mix perfetto tra cerimonia ufficiale e fan meeting presidenziale. E quando Trump lascia intendere che è stato “pregato” di presenziare, è chiaro che lo show non è solo per celebrare gli artisti, ma anche per tenere i riflettori puntati su di sé.
Insomma, il Kennedy Center versione Trump non passa inosservato: meno istituzionale, più spettacolo. E, nel bene o nel male, impossibile da ignorare.
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