09 Settembre 2025
La Spagna compie passi sempre più concreti nel distanziarsi dalle azioni criminali di Israele. Il primo ministro Pedro Sanchez ha infatti deciso di richiamare in patria l'ambasciatrice spagnola in Israele, Ana Maria Solomon, e ha anche vietato l'ingresso nel Paese a due ministri di Tel Aviv ultra-ortodossi: Bezalel Smotrich e Itamar Ben-Gvir. Il premier ha invocato ancora una volta lo "stop al genocidio dei palestinesi a Gaza".
La Spagna compie un passo senza precedenti nella crisi diplomatica con Israele. Il governo di Pedro Sanchez ha richiamato a Madrid la propria ambasciatrice a Tel Aviv, Ana Maria Solomon, per “consultazioni urgenti” dopo le accuse definite “diffamatorie e inaccettabili” lanciate da Israele contro le ministre spagnole Yolanda Díaz e Sira Rego. Contestualmente, l’esecutivo ha annunciato nuove misure di ritorsione, incluso il divieto di ingresso nel Paese ai ministri israeliani dell’ultradestra Itamar Ben-Gvir e Bezalel Smotrich, figure chiave dell’attuale governo Netanyahu.
Il ministro degli Esteri José Manuel Albares ha dichiarato: “La situazione a Gaza peggiora ogni giorno. La Spagna non resterà in silenzio di fronte al genocidio del popolo palestinese. Queste misure sono un atto di dignità e di giustizia”.
Il premier Sanchez, già nei giorni scorsi, aveva anticipato la volontà di colpire duramente i responsabili politici e militari israeliani. In particolare, ha sottolineato che Madrid negherà l’ingresso a chiunque abbia preso parte al genocidio in corso a Gaza. Una posizione che segna un allineamento netto con le richieste palestinesi di accountability internazionale e un allontanamento sempre più marcato dalle posizioni filo-israeliane di altri Paesi europei.
La reazione di Tel Aviv è stata immediata e aggressiva. Il ministro degli Esteri Gideon Saar ha bollato il governo spagnolo come “antisemita” e “corrotto”, annunciando a sua volta il divieto di ingresso per Yolanda Díaz e Sira Rego. Ma da Madrid la linea è chiara: Israele non può continuare a bombardare indiscriminatamente Gaza e, al tempo stesso, pretendere l’impunità diplomatica.
“È arrivato il momento che l’Europa intera apra gli occhi – ha aggiunto Albares – Non possiamo più tollerare il massacro di civili innocenti”.
La mossa spagnola potrebbe aprire una frattura significativa anche all’interno dell’Unione Europea, dove cresce la pressione per nuove sanzioni contro il governo Netanyahu.
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