03 Giugno 2025
Missili Spike LR2, fonte: X, LTU_Army
La Spagna ha deciso di annullare un contratto con Tel Aviv sull'acquisto armi a tecnologia israeliana: stop a 1680 missili anticarro, in particolare missili Spike LR2 oltre a un sistema lanciamissili chiamato Silam. Il contratto era stato annunciato il 3 ottobre 2023 e ha un valore di circa 285 milioni di euro. Secondo altre ricostruzioni, il programma per fabbricare il sistema Silam resterebbe in piedi, ma verrebbe sostituita la tecnologia sviluppata dall'azienda israeliana Elbit con una locale.
La Spagna continua sul solco già tracciato, ed ha deciso di annullare un nuovo contratto con Israele. Una scelta che aveva intrapreso anche recentemente: il Paese iberico infatti aveva annullato un contratto di forniture militari con Israele da 6,6 mln € per l'acquisto di 15 milioni di proiettili per via del genocidio in corso a Gaza.
I contratti riguardano in particolare i missili Spike LR2 e il sistema Silam entrambi previsti per essere prodotti a Madrid grazie a licenze concesse da aziende israeliane.
La scelta si inserisce in un più ampio orientamento dell’esecutivo di Pedro Sánchez, che aveva già comunicato l’intenzione di non condurre più operazioni dirette di compravendita di armi con Tel Aviv, in reazione al genocidio in corso nella Striscia di Gaza da ormai più di un anno e mezzo.
Inizialmente il governo spagnolo presieduto da Pedro Sánchez aveva asserito di non poter rinunciare ad alcuni contratti, considerati imprescindibili per il corretto funzionamento delle Forze armate spagnole. La settimana scorsa dall'esecutivo è arrivato un ulteriore annuncio, quello di voler attuare un "piano di disconnessione tecnologica" dall'industria militare israeliana.
La Spagna ha recentemente annullato un contratto di forniture militari da 6,6 milioni di euro con Israele, e più nello specifico, l'acquisto di 15 milioni di proiettili da Imi Systems, azienda israeliana attiva nella produzione di armamenti. L'accordo era stato siglato nonostante l'impegno del governo spagnolo di interrompere ogni transazione di armamenti con aziende israeliane, in segno di condanna per il genocidio a Gaza. Tuttavia, pare che il contratto fosse stato firmato in un periodo di festività e tenuto nascosto
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