11 Dicembre 2025
"Solidarietà" e pieno "sostegno alla politica del governo" venezuelano: questo il contenuto dello scambio telefonico intercorso oggi, 11 dicembre, tra il presidente russo Vladimir Putin e l'omologo venezuelano Nicolas Maduro.
All'indomani del sequestro, operato dagli Stati Uniti, di una petroliera situata al largo delle coste venezuelane perché accusata di trasportare greggio "sanzionato dal Venezuela e dall'Iran", i leader di Russia e della Repubblica Bolivariana del Venezuela hanno di fatto rinnovato la loro alleanza durante una conversazione telefonica avvenuta questo pomeriggio. Secondo quanto comunicato dal Cremlino, durante il colloquio Putin ha espresso "solidarietà" nei confronti del popolo sudamericano, minato dalle "ingerenze imperialiste" statunitensi, rinnovando il "sostegno alla politica del governo volta a proteggere gli interessi nazionali e la sovranità in un contesto di crescente pressione esterna".
Gli stretti legami tra il governo di Caracas e quello di Mosca si erano già palesati, in modo chiaramente esplicito, in occasione di quel presunto "attacco imminente" che Trump si sarebbe apprestato ad autorizzare - stando a quanto raccontato dal Wall Street Journal e dal Miami Herald - contro basi e installazioni militari all'interno del Paese. Quell'attacco, com'è noto, non si verificò, ma bastò a Maduro per correre subito ai ripari chiedendo aiuto, oltre che a Cina e Iran, proprio alla Russia, che avrebbe dovuto fornire attrezzature e assistenza militare. Ora dunque, la conversazione tra i due leader conferma ulteriormente l'appoggio russo al regime chavista di Maduro; mentre, dal canto suo, Trump continua a minacciare offensive anti narcos.
L'ultima minaccia - su cui il tycoon aveva già messo in guardia - ha riguardato proprio la Colombia di Gustavo Petro che, ha incalzato Trump, "sarà il prossimo obiettivo". "La Colombia produce molta droga. Quindi è meglio che [Petro, ndr] si faccia furbo, altrimenti sarà il prossimo. Sarà il prossimo presto. Spero che stia ascoltando, sarà il prossimo". Proprio a inizio di settimana, Trump aveva proposto un'estensione delle operazioni anti droga anche in Messico e Colombia. Petro ha così contestato: "Trump è un uomo molto disinformato sulla Colombia (...). Questa terribile disinformazione lo porta a rilasciare dichiarazioni e ad adottare azioni inaccettabili nei confronti di un presidente eletto democraticamente dalla maggioranza della società colombiana".
Fino a concludere "i capi dei cartelli della cocaina vivono su yacht vicino a Dubai e a Madrid, e hanno negoziato con la giustizia Usa".
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