22 Giugno 2025
Fonte: X@TrueCrimeUpdat
4 arresti per l'omicidio di Alessandro Coatti in Colombia. Si tratta di 4 esponenti appartenenti ad una banda specializzata in rapine ed estorsioni. Il 38enne sarebbe stato adescato su Grindr, un app di incontri per gay, drogato, derubato ed ucciso. 4 le persone che erano state identificate dopo la sua morte, esattamente quelle che sono state arrestate. Le braccia e la testa di Coatti erano state trovate in una valigia a Villa Betel, il torso in un sacco di plastica gettato nelle acque del fiume Manzanares.
Sono 4 gli arresti per l'omicidio di Alessandro Coatti. Si tratta di colombiani appartenenti ad una banda specializzata in rapine ed estorsioni. In una nota, la Procura di Roma ha affermato che riguardo al "relativo procedimento, ha sviluppato le indagini in ambito nazionale, attraverso diversificati e complessi accertamenti svolti dai Carabinieri del Ros con grande puntualità ed efficacia". Le investigazioni "svolte in sinergia con la Procura sezionale del dipartimento di Magdalena nell'ambito di attività rogatoriale - prosegue la nota - con gli apparati di polizia colombiani e con il costante supporto del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia e dell'Ambasciata d'Italia a Bogotà, sono state caratterizzate, oltre che dall’ascolto di persone informate sui fatti, da accurati accertamenti tecnici su oggetti e dispositivi elettronici appartenuti alla vittima".
Proprio gli approfondimenti sugli apparati informatici "hanno permesso di fare luce sugli ultimi giorni di vita di Coatti, in particolare sugli spostamenti nella città di Santa Marta, nonché di contribuire alla definizione delle fasi del delitto ed alla acquisizione di elementi utili alla identificazione degli autori".
Particolarmente "significativa l'indicata cooperazione giudiziaria e di polizia che si è sviluppata con le Autorità colombiane – aggiunge la Procura – che hanno condotto indagini sin da subito e senza sosta in molteplici direzioni fino alla individuazione dei profili di responsabilità. In tale contesto si è collocato il proficuo scambio delle evidenze raccolte, con la conseguente ricostruzione della vicenda e del suo drammatico epilogo", conclude la procura di Roma.
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