08 Agosto 2024
Netanyahu, fonte: imagoeconomica
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si è scusato per l'attacco di Hamas del 7 ottobre, dicendo anche di essere “profondamente dispiaciuto" e chiedendosi: "Avremmo potuto fare qualcosa che avrebbe potuto impedirlo?". Queste sue dichiarazioni hanno sollevato moltissime polemiche. In molti ritengono, sin da inizio guerra, che lui avrebbe potuto fare molto più di qualcosa per evitare l'attacco, ma soprattutto, secondo diverse fonti, lui "sapeva, ma ha fatto finta di non sentire per poter poi attaccare Gaza".
Alcuni ricordano anche gli strani aumenti nelle vendite allo scoperto di aziende quotate nella Borsa di Israele che si sarebbero registrati prima dell’attacco di Hamas. “I nostri risultati suggeriscono che i trader, informati sugli attacchi imminenti di Hamas del 7 ottobre, hanno tratto profitto da questi eventi tragici”, aveva rilevato lo studio Trading on terror, traducibile in Fare affari sul terrore, firmato da Robert Jackson Jr. della New York University e da Joshua Mitts della Columbia University. La ricerca, pubblicata su SSRN (Social Science Research Network), aveva parlato di significative operazioni di vendita allo scoperto delle azioni israeliane che hanno preceduto gli attacchi del 7 ottobre scorso.
"Scusarsi? Certo, certo - ha detto Netanyahu in merito all'attacco di Hamas del 7 ottobre, in un'intervista al magazine americano Time -. Mi dispiace profondamente che sia successa una cosa del genere. Ti guardi sempre indietro e ti chiedi se avremmo potuto fare qualcosa che lo avrebbe impedito".
"Resterò in carica finché crederò di poter aiutare a guidare Israele verso un futuro di sicurezza, sicurezza duratura e prosperità - ha aggiunto -. Preferisco avere cattiva pubblicità piuttosto che un buon necrologio".
Intanto altri raid israeliani hanno colpito il campo profughi di Bureij, nel centro della Striscia di Gaza. I morti sarebbero 15 e altre sei vittime sarebbero state provocate da un bombardamento a est di Al-Qarara, nel governatorato di Khan Younis. I corpi di tre persone, infine, sarebbero stati recuperati dalla Mezzaluna Rossa dopo un raid su Al-Zaytoun, a sud-est di Gaza City.
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