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Ucraina, oggi Zelensky a Berlino per vertice con leader Ue e diplomatici Usa, Kiev cede: "Disposti a ritirare richiesta adesione Nato"

Vertice di oggi a Berlino sul conflitto ucraino: Zelensky apre alla rinuncia alla Nato in cambio di garanzie di sicurezza, mentre Usa ed Europa spingono sui negoziati di pace

15 Dicembre 2025

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Zelensky, fonte: imagoeconomica

Oggi il presidente ucraino Volodymyr Zelensky incontrerà i leader europei e la delegazione di diplomatici degli Stati Uniti a Berlino, in un vertice sulla guerra russo-ucraina. Sul tavolo diversi argomenti, fra cui le "garanzie di sicurezza" garantite a Kiev da Usa e Ue, le cessioni territoriali ma, soprattutto, il possibile ritiro della richiesta di adesione nella Nato da parte dell'Ucraina.

Ucraina, oggi Zelensky a Berlino per vertice con leader Ue e diplomatici Usa, Kiev cede: "Disposti a ritirare richiesta adesione Nato"

Berlino diventa il centro nevralgico dei tentativi diplomatici per porre fine alla guerra in Ucraina. Oggi, 15 dicembre, nella capitale tedesca si svolgerà un vertice politico allargato che ha riunito numerosi capi di Stato e di governo europei e occidentali, con l’obiettivo di sondare margini concreti per un processo di pace. Al centro dei colloqui, il confronto tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, la delegazione statunitense e i principali leader europei, ospitati dal cancelliere tedesco Friedrich Merz.

L’incontro arriva dopo una giornata intensa di consultazioni bilaterali, in particolare tra Kiev e Washington. I colloqui diretti tra Zelensky e gli emissari del presidente statunitense Donald Trump, Steve Witkoff e Jared Kushner, si sono protratti per oltre cinque ore e, secondo fonti americane, avrebbero registrato “molti progressi” su una possibile proposta per fermare il conflitto. Pur non sedendo formalmente al tavolo negoziale, la Russia è rimasta un interlocutore indiretto, attraverso i contatti tra Witkoff e il consigliere del Cremlino Yuri Ushakov.

La svolta più rilevante emersa a Berlino riguarda però la posizione di Kiev sulla Nato. Zelensky ha dichiarato di essere pronto a fare un passo indietro rispetto alla richiesta di adesione dell’Ucraina all’Alleanza atlantica, a lungo considerata una linea rossa della politica ucraina. Una rinuncia significativa, motivata dalla volontà di favorire l’avanzamento dei negoziati, ma subordinata all’ottenimento di garanzie di sicurezza “vincolanti” da parte degli Stati Uniti, dell’Europa e di altri partner come Canada e Giappone, sul modello dell’Articolo 5.

Secondo il presidente ucraino, accordi bilaterali robusti potrebbero rappresentare una deterrenza efficace contro "future aggressioni russe". Kiev ha inoltre proposto un cessate il fuoco lungo l’attuale linea del fronte, respingendo però come “inaccettabili” le richieste di Mosca di un ritiro ucraino da territori non occupati nelle regioni orientali.

Dal fronte europeo, il vertice ha mostrato un ampio sostegno politico a Kiev. Emmanuel Macron ha ribadito l’impegno per una pacesolida e duratura”, mentre Giorgia Meloni ha sottolineato che la pace deve poggiare sulla deterrenza. Più cauta la reazione russa: dal Cremlino si parla di poche prospettive positive, con Mosca ferma sulle proprie rivendicazioni territoriali.

Il confronto politico proseguirà anche nei prossimi giorni, ma Berlino segna già un passaggio chiave: per la prima volta dall’inizio della guerra, Kiev apre esplicitamente a una rinuncia strategica sulla Nato in nome di un possibile accordo di pace.

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