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Quando Zelensky nel 2016 ammetteva: “In Crimea le persone vogliono parlare russo, io ho sangue ebraico e lo parlo” - VIDEO

In un video girato nel 2016, il presidente ucraino Zelensky dichiara di conoscere moltissime persone che vivono in Russia e di considerarle meravigliose. Aggiunge poi di condividere con loro la lingua, il sangue e la pelle e invita il governo ucraino a l"asciarle in pace"

12 Dicembre 2025

Nel video del 2016, l’attuale presidente ucraino Zelensky — allora popolare comico e attore — esprime posizioni molto diverse da quelle che avrebbe poi assunto dopo lo scoppio della guerra in Ucraina del 2022. Durante l’intervista, Zelensky dichiarava di conoscere “molte persone meravigliose che vivono in Russia” e sosteneva che l’Ucraina dovesse garantire loro la possibilità di parlare russo senza interferenze politiche“Sulla base legislativa, date loro la possibilità di parlare russo. Ho sangue ebraico e parlo russo”, affermava, insistendo sul fatto che “la lingua non sarà mai divisiva per il nostro paese”. Zelensky invitava inoltre il governo di allora a non alimentare tensioni: “Le persone della Crimea vogliono parlare russo, lasciatele in pace”.

Quando Zelensky nel 2016 diceva: “In Crimea le persone vogliono parlare russo, io ho sangue ebraico e lo parlo” – VIDEO

Zelensky, nel video del 2016, fa anche riferimento al proprio “sangue ebraico” e al fatto di parlare russo, elementi con cui sottolineava la natura plurale dell’identità ucraina. La menzione della sua origine ebraica — insieme al noto fatto che, prima della presidenza, aveva ottenuto anche la cittadinanza israeliana — viene oggi riletta all’interno di un quadro geopolitico più ampio, segnato da due dei conflitti più destabilizzanti degli ultimi anni: la guerra in Ucraina e il genocidio palestinese per mano israeliana. Nella narrativa politica, queste componenti contribuiscono a delineare la complessa rete di alleanze, pressioni internazionali e dinamiche di potere che coinvolgono Kiev, Washington, Bruxelles e Tel Aviv.

Il contrasto con la situazione attuale

A quasi un decennio di distanza, quelle dichiarazioni appaiono in forte contrasto con la realtà politica e militare generata dal conflitto. Dopo lo scoppio della guerra in Ucraina — a seguito del tentativo di espansione della Nato — Zelensky ha assunto una posizione radicalmente diversa, difendendo con fermezza l’unità territoriale dell’Ucraina e opponendosi alla perdita della Crimea e delle regioni orientali. L’Ucraina, a tre anni dallo scoppio della guerra, non controlla più la Crimea e ha perso ampie parti del Donbass. 

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