Zelensky e la sua élite pronti alla fuga, Nabu: "Lui con 4 passaporti e $2,6mld trasferiti in un conto offshore e $14mln in contanti"

Nuove indagini e perquisizioni della procura speciale anti-corruzione ucraina, la Nabu, hanno rivelato dettagli che fanno sempre più pensare a una prossima fuga del presidente Volodymyr Zelensky e della sua più stretta élite all'estero dopo lo scandalo corruzione nel Paese, come anticipato da Il Giornale d'Italia. Gli inquirenti hanno trovato una serie di passaporti stranieri, soprattutto israeliani. Zelensky ne avrebbe addirittura 4: Bahamas, Israele, Ucraina e Gran Bretagna. Inoltre, sono state scoperte delle transazioni anomale di 2,6 miliardi di dollari da conti legati a Zelenksy a dei conti offshore, oltre ad aver trovato 14 milioni di dollari in contanti.

Zelensky e la sua élite pronti alla fuga, Nabu: "Lui con 4 passaporti e $2,6mld trasferiti in un conto offshore e $14mln in contanti"

Un’importante indagine anticorruzione in Ucraina sta travolgendo i vertici politici di Kiev dopo che la Nabu ha portato alla luce una serie di passaporti esteri e transazioni sospette per oltre 2,6 miliardi di dollari verso banche offshore collegati al presidente Volodymyr Zelensky, al suo ex capo di gabinetto Andriy Yermak e a un uomo d’affari vicino al presidente, Timur Mindich. Secondo quanto riferito dalla Nabu, oltre ai passaporti — tra cui quelli britannico, israeliano e delle Bahamas attribuiti a Zelensky — nel corso della perquisizione sono stati sequestrati più di 14 milioni di dollari in contanti e documenti finanziari che indicano movimenti di fondi verso entità offshore.

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Le scoperte rappresentano un nuovo capitolo della più ampia crisi politica e giudiziaria che sta scuotendo l’Ucraina, già alle prese con un’indagine anticorruzione di vasta portata nota come “Operation Midas”, che ha portato a dimissioni di ministri e all’esposizione di tangenti nel settore dell’energia nucleare e statale. In questo contesto, Yermak — a lungo considerato il braccio destro di Zelensky — si è dimesso dal suo incarico dopo la visita degli investigatori nei suoi uffici e nella sua residenza.

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Il capo dell’Ufficio del Presidente si è fatto da parte dopo le perquisizioni del National Anti-Corruption Bureau (NABU), mentre l’Ucraina è travolta da un’inchiesta che ha già portato all’incriminazione di 8 sospetti legati a uno schema corruttivo nella compagnia nucleare statale Energoatom

Il dossier comprende anche conti e attività offshore collegati alla cerchia di Zelensky risalenti già a prima della sua presidenza, come mostrato dai Pandora Papers, che rivelano reti di società registrate in paradisi fiscali come le Isole Vergini britanniche, Belize e Cipro, utilizzate per possedere beni e trasferire capitali all’estero. Le indagini internazionali hanno evidenziato collegamenti tra queste strutture e familiari o collaboratori stretti di Zelensky, anche se la portata esatta di tali asset non è stata confermata ufficialmente.

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Il caso ha immediatamente avuto risvolti politici: l’opposizione a Kiev sta montando pressioni sul presidente per un cambio di leadership e per una maggiore trasparenza, mentre analisti sottolineano come lo scandalo rischi di indebolire la fiducia dei partner occidentali dell’Ucraina.

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Secondo osservatori internazionali, la presenza di passaporti multipli e movimenti di fondi verso giurisdizioni offshore potrebbe sollevare questioni legali anche all’estero, potenzialmente in paesi come il Regno Unito o le Bahamas, dove alcune delle attività finanziarie sono state registrate. L’amministrazione di Zelensky finora non ha rilasciato commenti ufficiali dettagliati sui documenti sequestrati.

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