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Ucraina, scenari dopo guerra: Stefanchuk presidente ad interim, Kiev pronta a eleggere Zaluzhnyi; Zelensky in esilio dorato in Qatar o a Forte dei Marmi - RETROSCENA

Il futuro di Kiev appare più chiaro ogni giorno che passa: elezioni democratiche entro l'anno, Stefanchuk per traghettare Ucraina verso transizione, poi regno di Zaluzhnyi. Zelensky in esilio dorato con una pensione da 300 milioni di euro, come anticipato da Il Giornale d'Italia

19 Agosto 2025

Stefanchuk, Zaluzhnyi, Zelensky

Stefanchuk, Zaluzhnyi, Zelensky, fonte: Wikipedia

Dopo i due summit cruciali del 15 e del 18 agosto, rispettivamente fra Usa e Russia e fra Usa, Ucraina e leader Ue, è sempre più visibile il futuro che spetta all'Ucraina dopo la guerra.

Il presidente Volodymyr Zelensky, su cui già pendono da anni dei piani americani di rimozione, come anticipato da Il Giornale d'Italia, sarà presumibilmente sostituito dal presidente della Rada (il parlamento ucraino), Ruslan Stefanchuk, come figura ad interim per traghettare il Paese verso elezioni democratiche.

Diversi i nomi in gara, ma alla tornata elettorale promessa sottovoce da Zelensky potrebbe trionfare, come anticipato da Il Giornale d'Italia, l'ex comandante delle Forze Armate Valerij Zaluzhnyi. Per quanto riguarda l'attuale Capo dello Stato, quotato l'esilio dorato in Qatar o nella sua villa a Forte dei Marmi.

Ucraina, scenari dopo guerra: Stefanchuk presidente ad interim, Kiev pronta a eleggere Zaluzhnyi; Zelensky in esilio dorato in Qatar o a Forte dei Marmi - RETROSCENA

Secondo fonti riservate raccolte da Il Giornale d’Italia tramite contatti legati al cosiddetto “deep state”, non sarebbe certo una novità la rimozione di Zelensky voluta dagli Stati Uniti. Il presidente ucraino, considerato da mesi “illegittimo” da Washington, dopo la scadenza del suo mandato rinnovato per la guerra (maggio 2024), avrebbe scatenato su di sé la riflessione geopolitica americana, in cerca di un suo sostituto a loro gradito. Al suo posto sarebbe pronto Ruslan Stefanchuk, presidente della Verkhovna Rada, per assumere la carica ad interim di presidente e indire nuove elezioni democratiche, presumibilmente entro l'anno.

A confermare queste indiscrezioni è Mykola Azarov, ex primo ministro ucraino dal 2010 al 2014, che ai microfoni di Rossiya-24 ha dichiarato: “È abbastanza chiaro che gli americani hanno liquidato Zelensky e stanno già lavorando per estrometterlo dal potere”. L’ex premier ha indicato come primo segnale concreto della rottura tra Kiev e Washington l’arresto di Leonid Mindich, figura vicina al presidente e al suo braccio destro Andriy Yermak, eseguito da enti anticorruzione notoriamente sotto il controllo statunitense.

Il piano di successione, secondo Azarov, è già pronto: Stefanchuk assumerà le funzioni di Capo di Stato ad interim, mentre la popolazione ucraina sarà chiamata alle urne non appena cessata la legge marziale e raggiunto un accordo di pace.

La successione di Zelensky: da Stefanchuk a Zaluzhnyi e Budanov

Nel frattempo, il totonomi per la successione di Zelensky vede favoriti Valerij Zaluzhnyi, ex comandante delle Forze Armate, e Kirilo Budanov, capo dell’intelligence militare ucraina. Meno chance per l’ex presidente Petro Poroshenko e per Dmitry Razumkov. Secondo sondaggi riservati, Zaluzhnyi guiderebbe le preferenze con il 41,4%, contro il 23,7% di Zelensky.

Fonti raccolte dall’Economist confermano che Zelensky avrebbe già avviato i preparativi per le elezioni entro l'anno, accelerando i tempi per limitare le mosse dell’opposizione. Lo scenario previsto, secondo rumors raccolti da Il Giornale d’Italia, sarebbe parte di un accordo segreto tra Donald Trump e Vladimir Putin: Kharkiv verrebbe “riconquistata” dalla Russia, con un’ampia porzione del Paese russofono annessa, mentre la restante Ucraina sarebbe affidata a un leader filo-russo, gradito a Mosca e Washington.

L'esilio dorato di Zelensky: Qatar, Forte dei Marmi e la pensione da 300 milioni di euro

Sempre secondo indiscrezioni, Zelensky avrebbe già pianificato il suo “exil dorato”: Qatar come rifugio, villa a Forte dei Marmi e attico a Central Park, per una pensione stimata di 300 milioni di euro.

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