19 Agosto 2025
Trump, Putin, Zelensky, fonte: Wikipedia
Vladimir Putin ha dato parere favorevole per il bilaterale con Volodymyr Zelensky per discutere della pace in Ucraina. L'incontro era stato promosso più volte dal presidente Usa Donald Trump che, dopo il vertice di ieri alla Casa Bianca, ha annunciato: "Il bilaterale avverrà entro due settimane, prima della fine di agosto". A confermare le sue parole anche il cancelliere tedesco Friedrich Merz, che ha sottolineato l'importanza "storica" del vertice. In seguito all'incontro Putin-Zelesnky, i due parteciperanno a un trilaterale con Trump.
Per quanto riguarda la sede di questo storico incontro, nessun luogo è ancora stato scelto. Il ministro Antonio Tajani e il presidente francese Emmanuel Macron propongono Ginevra come location, in virtù della famosa "neutralità della Svizzera". Tuttavia, secondo fonti interne all'amministrazione Trump citate da Reuters, anche l'Ungheria sarebbe stata proposta come sede per i colloqui. Una location certamente meno neutrale, visi gli ottimi rapporti tra Putin e Victor Orban.
La Russia non è contraria a tenere alcun incontro per la pace in Ucraina, "a livello bilaterale o trilaterale", ma deve essere preparato "passo dopo passo, gradualmente, a livello di esperti, e procedere attraverso tutti i passi necessari per preparare i vertici" e deve essere chiaro che non si può arrivare a un accordo "senza il rispetto degli interessi di sicurezza della Russia e senza il pieno rispetto dei diritti dei russi e dei russofoni che vivono in Ucraina". Lo ha riferito il ministro degli Esteri Sergej Lavrov in un'intervista alla televisione Rossiya-24.
L'obiettivo della Russia in Ucraina "non è mai stato" la conquista di territori, ma "la protezione" delle popolazioni russe che vi risiedono, ha aggiunto Lavrov. "Vorrei sottolineare ancora una volta - ha affermato il capo della diplomazia russa - che non abbiamo mai detto che dovevamo semplicemente conquistare qualche territorio. Né la Crimea, nè il Donbass né la Novorossiya sono stati mai il nostro obiettivo". "Il nostro obiettivo - ha proseguito Lavrov - era proteggere le persone, le persone russe che hanno vissuto su queste terre per secoli, che hanno scoperto queste terre, che hanno versato il sangue per esse sia in Crimea sia in Donbass".
Lavrov sottolinea così le condizioni per un accordo di pace, già anticipate dal Giornale d'Italia: una cessione dei territori già conquistati da Mosca (Donbass, Lugansk, Donetsk, Crimea, Kherson, Zaporizhzhia) e il non ingresso di Kiev nella Nato. Con tutta probabilità, l'accordo proposto da Putin a Zelensky, e comunicato da Trump con la mappa nello Studio Ovale, prevede una divisione dell'Ucraina, con una parte ceduta a Mosca e l'altra sotto controllo di una Kiev sostenuta dagli occidentali (ma con un governo comunque gradito a Mosca). Inoltre sono previste altre condizioni, come il riconoscimento della lingua russa come lingua ufficiale nella regione, nuove elezioni in cambio di garanzie di sicurezza.
Garanzie che saranno fornite in modo simile all'articolo 5 della Nato per mano dei paesi Ue, con sostegno degli Usa, ma senza che Kiev possa entrare nell'Alleanza Atlantica. A proposito Trump ha dichiarato: “Ci devono essere garanzie di sicurezza ma non può essere la NATO. Non entreranno nella NATO. Ho sempre creduto l’Ucraina fosse un cuscinetto fra NATO e Russia”.
Putin dal canto suo ha aperto alla presenza di truppe occidentali sul suolo ucraino, ma è stato chiaro che "nessuna truppa Nato" sarà consentita sul territorio. Trump ha comunicato che alcuni Paesi, come Regno Unito, Francia e Germania, manderanno truppe in Ucraina, ma "nessun soldato statunitense" verrà inviato. Sostegno si dunque, ma senza alcuna presenza di soldati americani.
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