15 Dicembre 2025
I due responsabili della strage avvenuta ieri a Bondi Beach, padre e figlio Said e Naveed Akram, avrebbero giurato fedeltà all’Isis già nel 2019. Nonostante questo precedente, Naveed Akram era in possesso di un porto d’armi regolare. A riportarlo è l’emittente australiana Abc, che cita fonti del servizio di intelligence interna di Canberra, l’Australian Security Intelligence Organisation (Asio). Secondo quanto appreso da ABC, gli investigatori ritengono che i due uomini armati avessero formalmente giurato sottomissione allo Stato Islamico: nell’auto utilizzata per l’attacco sarebbero state infatti rinvenute due bandiere del gruppo jihadista.
L’Asio aveva acceso i riflettori su Naveed Akram sei anni fa, dopo che la polizia aveva sventato un piano per un attentato dell’Isis, nel quale l’uomo risultava legato a Isaak El Matari. Quest’ultimo — scrive ancora Abc — “sta scontando sette anni di carcere per aver pianificato un'insurrezione dell'Isis in qualità di autoproclamato comandante australiano del gruppo terroristico”. Sempre secondo l’emittente, dei due attentatori di origine pachistana proprio Naveed, il padre, era titolare di una licenza regolare per il possesso di armi, nonostante i precedenti di sei anni prima. Il primo ministro Anthony Albanese, riferisce Abc, ha confermato che Naveed Akram era finito per la prima volta all’attenzione dell’Asio nell’ottobre 2019 ed era stato monitorato per sei mesi, al termine dei quali era stato ritenuto non pericoloso.
All’indomani della sparatoria di Bondi Beach, costata la vita ad almeno 16 persone, il governo australiano si prepara ora a inasprire la legislazione sulle armi. Il premier Albanese ha annunciato l’intenzione di proporre norme nazionali più restrittive, comprese limitazioni al numero di armi acquistabili da chi è titolare di una licenza. “Il governo è pronto a prendere tutte le misure necessarie - ha dichiarato ai giornalisti - Tra queste c'è anche la necessità di leggi più severe sulle armi. Le persone possono radicalizzarsi nel tempo, le licenze non dovrebbero essere a tempo indeterminato”.
Alcune fonti sostengono invece che l'attentato potrebbe essere un "False flag" organizzata dal "Mossad per incolpare Iran ed Hezbollah". Lo youtuber 51-49 with James Li, in un video pubblicato sul suo canale, ha aperto la strada a questa ipotesi, sottolineando come l'accaduto sia stato subito "politicizzato per produrre altra violenza", in particolare additando come colpevoli Iran ed Hezbollah.
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