14 Dicembre 2025
Un "occhio manzoniano" quello del giornalista ed esperto Maurizio Molinari, cioè uno sguardo di analisi che sa ergersi al di sopra delle parti per offrirci una panoramica affidabile, realistica e in tempo reale della complessità geopolitica contemporanea fatta di nuovi scenari di sviluppo che sono anche nuove faglie di conflitto e tensione. "Trump" viene utilizzato quale metafora e segno di un cambio di paradigma Usa che punta a riallineare la prima potenza al mondo sui trend internazionali che erano già in corso: la nuova via artica, il corridoio indo-persico, la nuova importanza commerciale del Caucaso e dell'Indonesia-Malesia, la competizione mineraria-militare nei fondali degli oceani e negli stretti (Hormuz, Panama, Malacca), le alleanze mutevoli e il crescere della "voglia di decisionismo politico-strategico" nelle grandi potenze emergenti o consolidate. Molinari descrive una "partita a tre" tra Cina, Usa e Russia, cioè una competizione a geometria variabile che vede ora un riavvicinamento fra Usa e Russia ma anche una grande capacità di adattamento e compensazione fra Usa e Cina da una parte e tra Russia e Cina dall'altra. Quella che è crescente incertezza per l'area europea e le organizzazioni internazionali tradizionali si ribalta in un "eccesso di sicurezza" per le elites delle grandi potenze. Molinari non trascura anche gli attori emergenti o ri-emergenti in campo arabo-islamico: la Turchia, sempre più neo-ottomana, un'Arabia Saudita che gioca tra Russia, Usa e Cina e la crescente importanza economica e geopolitica dell'Indonesia. L'anello più debole è proprio l'area europea, sempre più affilitta da un misto di confusione, frammentazione e polarizzazione politica che la fanno arretrare rispetto le proiezioni strategiche e le scelte forti e chiare delle altre potenze in gioco, molto più veloci nel creare e perseguire nuovi scenari. All'Europa manca coesione, manca un piano industriale condiviso e sinergico e tutto questo viene peggiorato dall'allontanamento dalla NATO (politicamente) da parte del Nuovo Corso Usa che vede nel Pacifico e nell'oceano indiano il fulcro della contesa geopolitica in atto. Molinari si dimostra lucido, equilibrato e affidabile anche nell'analisi di quali siano i fattori essenziali di questa guerriglia mondiale già in corso: la lotta per l'autonomia energetica e alimentare, la ricerca di sempre maggior energia dovuta alla crescita demografica o alla crescita dei consumi elettrici (IA, data center, crescita militare, controllo tecnologico), il ritorno a livello mondiale di un ruolo centrale del Mediterraneo e la necessità di sviluppare nuovi grandi infrastrutture, sia est-ovest che nord-sud. La posizione dell'Italia sembra più stabile e più favorevole per il futuro rispetto a Germania e Francia proprio per le nuove rotte mediterranee dell'energia e per il ruolo prezioso dell'Eni in Africa e in Asia. Importante anche il tentativo di spiegare le ragioni profonde e storiche del sorgere del movimento MAGA: l'esigenza di maggior sovranità e sicurezza interna, la ri-dollarizzazione tramite le stablecoin, lo spostare gradualmente il baricentro sulla produzione interna e il reset del "giardino di casa" per limitare l'espandersi della presenza cinese in america centrale e del sud; come sono significative anche le analisi sui nuovi e vecchi conflitti regionali che ora assumono un differente e maggiore ruolo: ridisegnare i confini nazionali secondo sfere d'infuenza neo-imperiali, culturali e più tradizionali. Sono i landmarks del futuro, già anticipati da Samuel Huntington. Molinari giustamente pone l'ambivalenza essenziale e complessiva di tutte queste dinamiche: possono portare ad una nuova Yalta a tre (Usa, Russia e Cina) oppure ad un nuovo pericoloso e lungo dis-ordine mondiale che può facilmente degenerare in guerre totali e intrecciate. Un libro quindi completo, equilibrato, autorevole e preciso, anche in una belle veste e editoriale elegante che non può mancare sul tavolo di chi voglia capire di più e voglia approfondire i grandi temi scottanti per il presente e il prossimo futuro di tutti.
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