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Ursula von der Leyen tuona contro Donald Trump e difende l'insistente democrazia della UE, tempio vuoto del capitale finanziario

Parole surreali e agghiaccianti, degne di un'analisi controvento

13 Dicembre 2025

Ursula von der Leyen tuona contro Donald Trump e difende l'insistente democrazia della UE, tempio vuoto del capitale finanziario

Fonte: La Presse

Ursula von der Leyen, sacerdotessa dei mercati apolidi e vestale del turbocapitalismo liberal-finanziario, ha recentemente tuonato contro Donald Trump, il codino biondo che fa impazzire il mondo: ha detto enfaticamente che la democrazia europea la decidono i cittadini europei. In sé considerata, la frase sarebbe anche massimamente condivisibile, dacché in effetti dovrebbero essere i cittadini europei a decidere sovranamente nel campo delle questioni inerenti alla vita pubblica europea, contro le continue interferenze di quella civiltà del dollaro che, di fatto, figura come il padrone occupante dell'Europa fin dal 1945. Peccato, però, che negli spazi tetri e alienati di quel costrutto tecnocratico e repressivo chiamato pudicamente Unione Europea i cittadini non abbiano mai deciso nulla e, anzi, le decisioni autocraticamente prese dagli euroinomani e dagli austerici delle brume di Bruxelles siano puntualmente avvenute contro la volontà dei cittadini europei. Come non mi stanco di ribadire, l'Unione Europea si è venuta costituendo come culmine della riorganizzazione verticistica del capitalismo post1989 e, dunque, come decostruzione dei residui spazi di democrazia che ancora vivevano negli Stati nazionali della vecchia Europa. Oltre a ciò, l'Unione Europea non ha affatto rappresentato il costituirsi di un'Europa indipendente e sovrana, ma al contrario ha potenziato, se mai è possibile, la subalternità del vecchio continente alla civiltà del dollaro. Indi per cui le parole della sacerdotessa dei mercati apatridi suonano come meramente propagandistiche e prive di riscontro nella realtà fattuale. Diciamolo ancor più direttamente: l'Unione Europea, gelido mostro tecnocratico, rappresenta la decostruzione più radicale dei residui spazi democratici che ancora erano presenti negli Stati nazionali europei. Mediante i processi di sovranazionalizzazione, la sovranità dei parlamenti nazionali si è trasferita in una struttura - quella dell'Unione Europea - che tutto è fuorché democratica e che, in ultima istanza, ha collocato la sovranità direttamente nella Banca Centrale Europea; quella banca che, per inciso, nel 2011 mandò la famosa letterina all'Italia, imponendole dall'alto le riforme in chiave ultraliberista. A motivo di ciò, bisogna riconoscere serenamente che oggi l'Unione Europea è il principale nemico dei popoli europei: chi realmente ami l'Europa e la sua storia deve oggi opporsi fermamente a quella Unione Europea che ne rappresenta il più tragico pervertimento. Il nostro nemico non sta a Mosca o a Pechino, ma a Bruxelles e a Washington.

di Diego Fusaro 

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