05 Gennaio 2024
Fonte: Facebook
Dopo le prime indiscrezioni a cura dei media americani, anche una tv israeliana ha rivelato che l'intelligence militare dell'Idf "aveva previsto l'attacco del 7 ottobre già nel 2022". Una notizia che ha scatenato diverse reazioni, in particolare da parte dei superstiti e delle famiglie coinvolte direttamente nell'attacco, che adesso fanno causa ai servizi segreti e all'esercito di Israele per non avere avvertito della minaccia che incombeva. In totale sono in 42, ma è facile pensare che il numero aumenti in maniera esponenziale.
L'indiscrezione arriva dal programma di inchieste giornalistiche Uvdà del Canale 12 della tv israeliana. Il lavoro di giornalisti e corrispondenti ha portato alla pubblicazione del documento, assolutamente Top secret, dell'intelligence militare dell'Idf redatto nell'autunno 2022 nella Divisione Gaza. Durante la messa in onda del programma si evince che l'esercito sapeva di un possibile attacco, ma non viene spiegata la causa del perché i comandanti non l'abbiano preso in considerazione questa eventualità. La stessa domanda se la stanno ponendo parenti e amici delle vittime, oltre che i superstiti di quell'attacco. Ancora si chiedono come mai Israele non ha avvertito della minaccia, se realmente sapeva. Solamente in quella data, il 7 ottobre, sono state 360 le vittime, senza contare i feriti e gli ostaggi. Adesso 42 hanno deciso di fare causa all'intelligence, richiedendo un risarcimento di 55 milioni di dollari. Si tratta della più imponente causa di gruppo contro lo Stato di Israele. Non una cosa da poco per Netanyahu, che deve fare i conti con la bocciatura dell'Alta Corte sulla norma chiave della sua controversa riforma della giustizia e sulla causa del Sudafrica per genocidio.
"Bastava una telefonata per evitare il massacro, c'è stata negligenza e omissione". Lo dicono gli avvocati dei 42 superstiti che hanno deciso di fare causa contro lo Stato di Israele. In particolare, il riferimento è all'attacco del 7 ottobre di Hamas e a quel festival autorizzato, nonostante la preoccupazione della Divisione Gaza e l'avvertimento del 2022, che, secondo il programma tv israeliano Uvdà, era arrivato all'intelligence militare. "Era necessario fare evacuare l'area, visti gli allarmi ricevuti la notte tra 6 e 7 ottobre", ribadiscono gli avvocati. Stando ad un'altra inchiesta, scollegata in parte da quella di Uvdà, Haaretz ha affermato che la Brigata Nord della Divisione Gaza si era assunta la responsabilità della sicurezza, il comandante sapeva del Rave, ma sul terreno le truppe non furono informate. A causa di questo errore, i servizi psichiatrici in Israele sono al collasso per via delle conseguenze del massacro. Basti pensare che in quella giornata ragazze e ragazzi israeliani furono visti correre verso gli uomini in mimetica, scambiati per i soldati dell'Idf. In realtà erano i terroristi delle unità speciali di Hamas, piombati da terra coi motocicli, dal cielo coi deltaplani.
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