13 Novembre 2025
Fonte: lapresse.it
Un nuovo passo nella digitalizzazione fiscale
La Legge di Bilancio 2025 (art. 1, commi 74 e 77, legge n. 207/2024) segna una svolta decisiva nel processo di digitalizzazione dei controlli fiscali. Dal 1° gennaio 2026 tutti gli esercenti dovranno collegare i registratori telematici agli strumenti di pagamento elettronico (POS), creando un ecosistema integrato che permetterà all’Agenzia delle Entrate di monitorare in tempo reale i flussi economici delle transazioni. L’obiettivo è chiaro: contrastare l’evasione fiscale derivante dall’omessa registrazione dei pagamenti elettronici. Dopo la fattura elettronica, lo scontrino telematico e l’obbligo di POS, questa misura rappresenta la naturale evoluzione di un fisco sempre più digitale e interconnesso.
Come funzionerà il collegamento
Fino ad oggi POS e registratore telematico hanno operato su binari separati. Dal 2026, invece, i due sistemi dovranno dialogare in tempo reale. Quando un cliente effettuerà un pagamento con carta o bancomat, il POS comunicherà automaticamente al registratore telematico l’esito dell’operazione. Il registratore assocerà quindi il pagamento al documento commerciale e trasmetterà i dati all’Agenzia delle Entrate. Il tutto avverrà senza alcun collegamento fisico: l’integrazione sarà virtuale, attraverso un servizio online messo a disposizione sul portale Fatture e Corrispettivi. L’esercente, autenticandosi con SPID, CIE o CNS, dovrà associare la matricola del registratore telematico ai terminali POS a lui intestati, già comunicati dagli operatori finanziari.
Scadenze e soggetti interessati
L’obbligo entrerà in vigore dal 1° gennaio 2026.
L’obbligo riguarda commercianti, artigiani, ristoratori e professionisti che certificano i corrispettivi tramite registratore telematico. Restano esenti le attività che emettono solo fatture o operano in aree prive di connettività.
Sanzioni e controlli automatizzati
Chi non si adeguerà rischia sanzioni amministrative da 1.000 a 4.000 euro, con la possibilità di sospensione della licenza nei casi più gravi. L’Agenzia delle Entrate effettuerà controlli incrociati automatizzati tra i flussi dei POS e i corrispettivi telematici. Qualsiasi incongruenza tra incassi registrati e scontrini emessi potrà far scattare verifiche mirate. La novità si inserisce nel più ampio processo di compliance digitale, volto a prevenire le frodi e a favorire comportamenti fiscali corretti, premiando chi rispetta le regole.
Come prepararsi entro il 2025
Gli operatori dovranno muoversi per tempo. Entro la fine del 2025 sarà necessario:
Opportunità e considerazioni finali
Quella che molti percepiscono come un ulteriore adempimento può in realtà diventare un’occasione di modernizzazione e trasparenza. L’integrazione tra POS e registratore telematico ridurrà gli errori di quadratura, velocizzerà le chiusure giornaliere e renderà più efficiente la gestione contabile. È un passo avanti verso un sistema fiscale più equo, digitale e affidabile, dove la tecnologia non serve a complicare, ma a semplificare e garantire. Dal 2026 il dialogo tra POS e registratore telematico segnerà, di fatto, l’avvio di una nuova era per la trasparenza fiscale italiana.
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