13 Novembre 2025
Scatterà ufficialmente il prossimo 1° dicembre il grande valzer delle direzioni all’interno del polo editoriale della famiglia Angelucci, che riunisce il Giornale, Libero e il Tempo. Come anticipato dal Giornale d’Italia, sarà Tommaso Cerno a prendere il timone del Giornale, mentre Daniele Capezzone si prepara a guidare il Tempo. In casa Libero, confermati Mario Sechi come direttore responsabile e Vittorio Feltri alla direzione editoriale. Alessandro Sallusti, invece, sembra destinato a dedicarsi sempre più alla televisione, lasciando i ruoli operativi nel gruppo.
Il prossimo 1° dicembre, dunque, segnerà una tappa decisiva per la riorganizzazione interna del gruppo Angelucci. Il cambio di direzioni, già nell’aria da mesi, punta a rafforzare la sinergia tra le testate e consolidare il legame del polo editoriale con il mondo politico e l’elettorato di centrodestra.
Il più atteso dei passaggi di testimone è quello tra Tommaso Cerno, che lascia il Tempo per approdare alla direzione de il Giornale, e Alessandro Sallusti, che non sembra intenzionato ad accettare in cambio la direzione editoriale della testata. L’attuale direttore pare infatti “più propenso a lasciare ruoli operativi nella casa editrice per dedicare maggior tempo alla televisione”. Al momento la direzione editoriale del quotidiano fondato da Indro Montanelli resta affidata a Vittorio Feltri, pronto eventualmente a trasferirsi a Libero se Sallusti dovesse accettare l’offerta.
Con l’arrivo di Cerno a il Giornale, la poltrona di direttore responsabile de il Tempo passa dunque a Daniele Capezzone, oggi direttore editoriale di Libero. Il cerchio si chiude con Mario Sechi, che “è e mantiene l’incarico di direttore responsabile di Libero”. Nessun commento ufficiale è giunto dalla famiglia Angelucci, ma nel settore l’operazione viene letta come un’azione di rafforzamento del gruppo, già protagonista nel panorama mediatico di area centrodestra.
Del resto, il legame tra le testate e il mondo politico è stato ribadito anche lo scorso giugno, in occasione dei 25 anni di Libero e dei 50 anni de il Giornale. Ai festeggiamenti milanesi avevano preso parte numerosi esponenti del governo e della maggioranza. In videocollegamento, anche la premier Giorgia Meloni, che ha sottolineato come “la nascita di Libero è stato un atto di coraggio, contribuendo a rendere maggiormente plurale il mondo dell'informazione. Grazie per aver contribuito a dare voce a un'Italia libera e spesso controcorrente, dopo un’egemonia sul dibattito politico”.
In attesa del cambio ufficiale, le testate del gruppo proseguono i loro piani di sviluppo digitale. Sono in crescita i videopodcast e i format online, tra cui spicca La Sveglia, la rubrica video quotidiana di Sallusti, che “registra un milione di view, stando agli ultimi dati interni disponibili”. Sul fronte delle vendite, secondo le rilevazioni Ads di settembre, il Giornale conta 23,8 mila copie (-11,3% rispetto al 2024), Libero 17,5 mila (-10,1%) e il Tempo 6,9 mila (-0,9%), per un totale di oltre 48 mila copie diffuse.
Dal punto di vista economico, il Giornale si appresta a chiudere il 2025 con un ulteriore miglioramento dei conti, pur restando in perdita per circa 3 milioni di euro. Un quadro che, insieme al rinnovamento delle direzioni, conferma la volontà del gruppo Angelucci di rilanciare il proprio sistema editoriale in chiave moderna e sempre più integrata tra carta, digitale e video.
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