13 Novembre 2025
David Pambianco, Ceo di Pambianco
Pambianco e PwC, in occasione della 30° edizione del Fashion Summit, hanno deciso di ripercorrere il percorso che, in questi 30 anni ha fatto il sistema moda. Un settore che è passato dall’affermazione dei grandi stilisti alla definizione dei grandi gruppi del lusso e che oggi si trova a fronteggiare nuovi scenari.
I lavori si sono aperti con il saluto di David Pambianco, CEO di Pambianco, e sono poi entrati nel vivo con l’intervento di Erika Andreetta, Partner PwC Italia, EMEA Fashion & Luxury Leader, che ha condiviso con la platea come la moda italiana stia vivendo una trasformazione significativa, passando dalla centralità degli stilisti iconici degli anni ottanta all’affermazione dei grandi gruppi internazionali, pur mantenendo salde le proprie radici di creatività e artigianalità.
Oggi l’utente finale è sempre più protagonista, orientato ad un rapporto col brand fatto di autenticità, trasparenza, sempre alla ricerca di una condivisione di valori, aspetti che indirizzano le strategie delle maison verso una maggiore coerenza e affidabilità. Anche i canali di vendita hanno subito una profonda trasformazione: i negozi monomarca generano l’86% dei ricavi del settore, rispetto al 49% dei primi anni 2000, mentre il digitale e il social commerce stanno ridefinendo le modalità di promozione e interazione con il pubblico.
Il mercato del second-hand cresce tre volte più rapidamente rispetto alla moda tradizionale, e ha raggiunto i 227 miliardi di dollari nel 2024. La sfida per il futuro sarà saper bilanciare esclusività e accessibilità, innovazione e tradizione, in uno scenario globale in cui il Made in Italy continua a essere riconosciuto come modello di eccellenza a livello internazionale.
La mattinata è quindi proseguita con una tavola rotonda che ha messo a confronto il Presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana, Carlo Capasa e il Presidente di Confindustria Moda, Luca Sburlati i quali hanno analizzato con grande lucidità le cause della crisi attraversata dal settore e sottolineato l’importanza di un intervento immediato ed efficace del Governo.
Ad aprire la serie di interviste moderate da David Pambianco è stato quindi Luca Colombo, Country Director Italia di Meta, con cui sono stati approfonditi i temi legati al ruolo ricoperto oggi e agli scenari futuri per il settore in relazione al mondo dei social media.
In collegamento video è quindi intervenuta Anna Byhovskaya, Head of Public Affairs Southof Europe H&M Group.
La platea è stata quindi coinvolta da Eloisa Siclari, General Manager Southern Europe, ha raccontato come Zalando stia dando forma al futuro dell’e-commerce. L’azienda sta costruendo l’ecosistema paneuropeo di moda e lifestyle lungo due vettori di crescita, B2C e B2B, con lo scopo di servire una quota ancora maggiore di consumatori europei. Oggi l’e- commerce transazionale non è più sufficiente per servire le esigenze dei clienti, soprattutto appartenenti alle coorti generazionali più giovani, per le quali un processo d’acquisto veloce e sicuro è scontato.
Zalando sta lavorando ad un “e-commerce emozionale”, focalizzato su qualità, ispirazione ed intrattenimento. Tra le innovazioni chiave lanciate per rendere ogni touchpoint d’acquisto un momento unico, coinvolgente e su misura, vi sono lo Zalando Assistant (un assistente conversazionale che consente ai clienti di ricevere raccomandazioni personalizzate, anche quando non hanno ancora definito bene cosa stanno cercando), Board (dove raccogliere e condividere look e scelte di stile) fino alle funzionalità legate alla taglia e alla vestibilità. L’intervento ha offerto inoltre uno sguardo sul futuro dello shopping online, con un focus su cosa è più importante per gli italiani.
I risultati principali individuati dalla ricerca di Zalando con Ipsos Doxa mostrano come gli italiani apprezzino tecnologia e immersività, sostenibilità e consapevolezza, meta-lusso ed esperienzialità; in altre parole, uno spazio sempre più social, coinvolgente ed emozionante per i clienti di tutte le generazioni. Un’evoluzione che Zalando ha già iniziato a rendere concreta.
A chiudere la prima parte della mattinata Alessandro Boglione, Amministratore Delegato del Gruppo BasicNet, che ha presentato il punto di vista di un imprenditore sulle tematiche oggetto di discussione nella mattinata.
Dopo il break, a riaprire i lavori, Fabio Savelli, founder e partner di Sita Ricerca, ha presentato uno studio secondo il quale il mercato fashion nei primi nove mesi del 2025 ha registrato un calo della spesa complessiva, con performance particolarmente deboli negli accessori e nella calzetteria. La domanda femminile rimane più stabile, mentre uomo e infanzia soffrono di più, quest’ultimo settore anche a causa della riduzione delle nascite. L’andamento stagionale è stato irregolare, con un avvio d’anno negativo, una breve ripresa a maggio ed agosto ed un nuovo rallentamento dopo l’estate. L’online resta stabile ma continua a guadagnare quota, mentre i negozi fisici soffrono soprattutto in termini di traffico, ad eccezione degli outlet. I saldi estivi risultano più efficaci di quelli invernali, con uno spostamento degli acquisti verso il secondo mese di saldo, forse per l’attesa da parte del consumatore di riduzioni di prezzo più marcate.
Nel contesto macroeconomico, nonostante l’incertezza globale, gli indicatori di sentiment mostrano un recupero di ottimismo, che si riflette anche nell’abbigliamento. Il 66% dei consumatori prevede di effettuare acquisti per l’autunno/inverno, privilegiando promozioni e capi durevoli. Dal punto di vista generazionale, i Millennials rappresentano il segmento più rilevante per valore e volumi, mentre Gen X e Boomers restano comunque target di un certo interesse. La Gen Z mostra una maggiore attenzione alla cura del sé e un consumo più esperienziale, ma anche una richiesta crescente di qualità e sostenibilità. Si rafforza infatti, trasversalmente, il desiderio di capi durevoli, materiali naturali e filiere sostenibili, anche se il prezzo rimane un vincolo decisivo. Le previsioni indicano una chiusura 2025 ancora debole e una ripresa moderata solo dal 2026, trainata più dai prezzi che dai volumi. In sintesi, pur rimanendo un comparto sotto pressione e meno centrale emotivamente rispetto al passato, emergono segnali di rivalutazione della qualità e di ricerca di valore, che rappresentano un’opportunità strategica per marchi e retailer.
A seguire le interviste con Massimo Carraro, Presidente Morellato Group, Elisabetta Franchi, Founder & President Elisabetta Franchi e Stefano Della Valle, Chairman and Chief Executive Officer JC Switzerland Holding.
Luba Manolova, Direttore Copilot e AI Business Solutions Microsoft Europe Middle East & Africa, in una chiacchierata informale con Cristiano Agostini, Group Chief Information Officer Prada Group, ha ripercorso la case history di successo legata alla collaborazione sviluppata con il gruppo italiano del lusso.
A chiudere i lavori, infine, l’intervista con Jennifer Tommasi Bardelle, Chairwoman & Creative Director di Jacob Cohën.
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