13 Novembre 2025
Giovanni Liverani, Presidente di Ania è stato intervistato da Il Giornale d'Italia in occasione dell'Insurance Summit 2025; Focus di Liverani su polizza catastrofale e innovazione tecnologica. Per Liverani è importanti che le aziende e le istituzioni pensino seriamente alla polizza catastrofale, perché è meglio prevenire che curare.
Come si pone ANIA per le innovazioni tecnologiche?
Le innovazioni tecnologiche che ci sono in questo momento sul mercato sono molto importanti per il settore assicurativo. Io credo non ci sia nessun altro settore che possa beneficiare dall'intelligenza artificiale, dai big data e dalla definizione di algoritmi predittivi per valutare meglio i rischi che noi assicuriamo. Quindi sono delle grandi opportunità, non sono delle sfide, sono delle grandi opportunità che ci consentiranno, a mio modo di vedere, di cambiare il paradigma assicurativo, oggi l'assicuratore aiuta e protegge famiglie e imprese. Nel momento in cui succede o è già successo un evento dannoso, domani potrà fare molto di più, perché oggi stesso ha più che domani. Perché con l'aiuto delle tecnologie, con la diffusione degli strumenti per poter comunicare con i clienti in maniera molto veloce, come gli smartphone e con la capacità del settore assicurativo di trasformare dati in informazioni e informazioni in algoritmi predittivi, riusciremo ad essere molto più precisi nella valutazione dei rischi, molto più veloci nella definizione dei sinistri, nella liquidazione dei sinistri e molto più vicini al cliente. Dobbiamo essere più vicini ogni giorno, prima che succeda qualcosa di grave, per aiutare il cliente a ridurre la frequenza dei sinistri e quindi fare in modo che il cliente non debba patire delle conseguenze negative (che ovviamente noi saremo sempre pronti a risarcire). È meglio per tutti se non succedono.
Si è parlato anche di polizze catastrofali. Me ne può parlare?
Sì, le polizze catastrofali sono un buon esempio di collaborazione pubblico privato che ha messo in sicurezza il settore assicurativo. Diciamo il settore produttivo italiano nei confronti di un evento che può far uscire dal mercato un'impresa qualora questo evento si verifichi. Ricordiamo che prima della legge che il Governo ha varato quest'anno per l'assicurazione obbligatoria sulle catastrofi naturali per le imprese, soltanto il 7% delle imprese italiane era assicurato contro questo evento, mentre le loro concorrenti francesi o tedesche o di qualsiasi altro paese europeo lo erano in una misura molto, molto superiore a 100% in Francia, 55% in Germania. Questo significa che si può vedere la polizza di assicurazione con uno strumento molto potente per risolvere temi socio economici importanti per il Paese. E questo è l'appello che noi lanciamo alle istituzioni. Utilizziamo lo strumento assicurativo anche per progetti comuni con le istituzioni pubblico privato per affrontare tematiche come le catastrofi naturali ma anche come il rischio demografico, la previdenza integrativa, la non autosufficienza degli anziani e il servizio sanitario del Paese che, dove funziona, ci invidia tutto il mondo, ma necessita di un secondo e di un terzo pilastro per essere sostenuto. E questo pilastro può essere il settore assicurativo.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia