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IX Seminario Italo-Russo di Milano, Il Ministro russo Cheremin: "Nel 2021 interscambi commerciali aumentati del 50%"

Antonio Fallico, Presidente di Banca Intesa Russia e Associazione Conoscere Eurasia, a Il Giornale d'Italia: "Nonostante la situazione dell'Ucraina i rapporti commerciali tra Italia e Russia vanno bene. Fondamentale continuare con diplomazia economica"

17 Febbraio 2022

IX Seminario Italo-Russo di Milano, Ministro russo Cheremin: "Se l'Italia avrà bisogno di più gas, Russia pronta a rilasciarlo"

Mentre sono in corso i negoziati per distendere le tensioni in Ucraina e continua a preoccupare l’aumento dei prezzi del gas, si apre il IX Seminario Italo-Russo di Milano, dal titolo “Italia-Russia: l’arte dell’innovazione”, organizzato dall'associazione Conoscere Eurasia, in collaborazione con il Consolato Generale della Federazione Russa a Milano, la Fondazione Roscongress, l’Agenzia Italiana per l’Internazionalizzazione – Promos Italia e il Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo (SPIEF), con il sostegno di Intesa Sanpaolo, Banca Intesa Russia e lo Studio Legale Pavia e Ansaldo.

Moltissimi ospiti, tra i quali anche il ministro degli affari esteri e delle relazioni internazionali del governo di Mosca Sergey Cheremin e l’ambasciatore straordinario e plenipotenziario della Federazione russa nella Repubblica italiana e nella Repubblica di San Marino, hanno evidenziato l’importanza del dialogo tra i due Paesi.

Ucraina, il Ministro russo Sergey Cheremin: “Occorre vedere tutte le proposte nel loro contesto. Mosca vuole continuare i negoziati ma Kiev non rispetta gli accordi di Minsk”

“Mosca vuole continuare i negoziati”- mette in chiaro Sergey Cheremin, ministro degli affari esteri e relazioni internazionali del governo di Mosca- “Dall’inizio abbiamo detto che tutte le proposte devono essere viste nel loro contesto, non è un menu dove potete scegliere i piatti che vi piacciono di più, ma dobbiamo vedere il problema nella sua interezza. Abbiamo avuto una risposta chiara da Bruxelles e da Washington in merito all’accettazione dell’Ucraina nella Nato. Tuttavia questo fa sì che dalla nostra parte ci sia più preoccupazione: l’Ucraina continua a porre la questione della ripresa della Crimea.  Cosa accadrà se ci sarà uno scenario militare di questa ripresa? Altri paesi della Nato saranno costretti ad essere coinvolti. Anche per questo siamo così preoccupati dal fatto che un altro paese entra a far parte della Nato”.

Poi il Ministro cita gli accordi di Minsk, evidenziando che andrebbero letti in maniera corretta: “Noi siamo europei”, sottolinea, “leggiamo da sinistra a destra. A Kiev leggono in maniera sbagliata e non vogliono onorare questi accordi”.

Aumento prezzi energia, il Ministro russo Sergey Cheremin: “La causa non è la Russia. Putin è pronto a erogare più gas se necessario”

“Ci sentiamo dire che la Russia vuole rovinare l’economia europea attraverso il gas. Eppure l’anno scorso l’erogazione è stata maggiore rispetto all’anno precedente. Putin in occasione dell’incontro telefonico con Draghi ha ribadito che qualora l’Italia avesse bisogno di più gas siamo pronti a darglielo”- continua il Ministro- “Per quanto riguarda l’aumento delle tariffe in Italia penso che qualsiasi persona di buon senso non possa pensare che la causa sia la Russia, ma piuttosto in genere la politica energetica europea. Troppo veloce, ad esempio, è stato il passaggio forzato verso l’economia green”.

Sergey Cheremin: “Apprezziamo la posizione del governo italiano, la situazione tra Russia e Ucraina è complicata ma non bisogna demonizzarci”

“Penso che il popolo italiano debba essere più attento, perché la situazione tra Russia e Ucraina è complicata ma non bisogna demonizzarci. Vi prego di credermi perché parlo a nome del Presidente, noi stimiamo moltissimo la posizione del governo e del popolo italiano che cerca incessantemente di dare spazio al dialogo. Dobbiamo fare il nostro meglio per migliorare i nostri rapporti bilaterali”, conclude poi il Ministro.

Fallico: "Immaginare un’architettura di sicurezza per l’Europa senza la Russia è un vicolo cieco. Occorre un vero multilateralismo"

Al seminario è intervenuto anche Antonio Fallico, Presidente di Banca Intesa Russia e dell’Associazione Conoscere Eurasia.

“Il Seminario di Milano è il primo degli eventi economici itineranti promossi da Conoscere Eurasia che nel 2022 coinvolgeranno le città di Genova (domani), Trieste, Trento e Torino, oltre a Verona, che il 13 e il 14 ottobre di quest’anno festeggerà la 15° edizione del Forum Economico Eurasiatico.  

"Il COVID-19, con le conseguenti restrizioni, è diventato parte integrante della nostra vita quotidiana, come, purtroppo, le guerre dell’informazione, commerciali e sanzionatorie. Il mondo degli affari si è adattato a questa realtà, registrando perfino risultati positivi lo scorso anno, come testimonia lo sviluppo economico in Russia e nel mondo. Purtroppo, l’attuale contesto internazionale che evolve lentamente, ma decisamente, da un sistema geopolitico monopolare a un assetto multipolare, avendo un punto di equilibrio instabile, è diventato imprevedibile. È significativa, a tal proposito, la recente dichiarazione di Putin e Xi Jinping in favore di un 'vero multilateralismo' e di un 'sistema commerciale multilaterale basato sul ruolo centrale dell’Organizzazione Mondiale del Commercio'. Infatti, la condizione indispensabile per avviare un nuovo modello di sviluppo economico che superi il modello neoliberistico e vada a beneficio delle persone e dell’intera comunità a livello globale, consiste nel dialogo e nel consensus dei vari player geopolitici e geoeconomici globali, dall’Atlantico al Pacifico".

"In tale processo l’Italia, l’Europa, la Russia e l’Eurasia possono e devono giocare un ruolo fondamentale. La Russia ha il 23% del suo territorio e il 75% dei suoi abitanti in Europa, con la quale storicamente è legata da profonde relazioni culturali e da consolidati rapporti economici e commerciali. È perciò un alleato naturale e affidabile dei Paesi europei e, in modo particolare con l’Italia. Immaginare un’architettura di sicurezza per l’Europa senza la Russia è un vicolo cieco".

Fallico (Banca Intesa Russia e Conoscere Eurasia): "Occorre un salto di qualità nei rapporti italo-russi"

Fallico (Banca Intesa Russia e Conoscere Eurasia): "Occorre un salto di qualità nei rapporti italo-russi"

Antonio Fallico, Presidente Banca Intesa Russia e dell' Associazione Conoscere Eurasia, a Il Giornale d’Italia:

“Innovazione non soltanto in termini tecnologici ma anche nel rapporto tra paesi, noi qui vogliamo evidenziare che occorre un salto di qualità nei rapporti italo-russi, perché soltanto con una reciproca fiducia possiamo incominciare ad investire nel settore dell’innovazione vera e propria”

Nonostante la situazione geopolitica, sottolinea Fallico: “I rapporti commerciali vanno bene, l’anno scorso in nove mesi abbiamo avuto un aumento dell’interscambio di oltre il 30% e i primi mesi di quest’anno dimostrano questo trend positivo”.

“La situazione geopolitica indubbiamente scava un fosso tra noi e la Russia. Ecco perché facciamo questi convegni richiamando l’attenzione sull’importanza della diplomazia economica”.

“La Russia e l’Italia sono due paesi vicini che da tempo hanno un buon rapporto. L’Italia non ha materie prime, mentre la Russia si. L’Italia ha la manifattura, la Russia di meno. Bisogna passare dall’esportazione del made in italy a una cooperazione industriale forte che porti beneficio a entrambi i Paesi”. 

Intesa Sanpaolo, Roscio: "Aziende più attive sull'innovazione hanno anche una maggiore internazionalizzazione"

Intesa Sanpaolo, Roscio: "Aziende più attive sull'innovazione hanno anche una maggiore internazionalizzazione"

Anna Maria Roscio, Executive Director Responsabile Direzione Sales & Marketing Imprese di Intesa Sanpaolo:

"Le aziende più impegnate dal punto di vista dell'innovazione, sono quelle che riescono a espandersi di più a livello internazionale. Per questa ragione, tramite il PNRR, Intesa Sanpaolo metterà a disposizione risorse importanti per l'innovazione delle imprese, creando forti sinergie anche con il mondo delle università, della ricerca, degli acceleratori e delle start-up".

"Oggi sono usciti dei bandi emessi da Simest, con aiuti e contributi pubblici per favorire la presenza internazionale delle nostre imprese. Ci sicuramente dei fattori da tenere sotto controllo, ma siamo in un momento di crescita. Oggi l'economia italiana e soprattutto quella delle medie aziende è fortemente tesa all'internazionalizzazione".

"Penso che momenti di confronto come questo siano fondamentali per delineare scenari di chiarezza e tranquillità ai nostri mercati".

Fontana: "Caro bollette, causata anche da speculazioni introdotte da player non primari"

IX Seminario Italo-Russo di Milano, Fontana: "Caro bollette, causata anche da speculazioni introdotte da player non primari"

Il Presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, commenta così a Il Giornale d'Italia:

"Sempre importante cercare di dialogare e tenere aperti dei contatti che sono molto rilevanti per i nostri imprenditori. L'interscambio con la Federazione Russa per la Lombardia è molto importante. Perciò dobbiamo cercare di favorire la prosecuzione di questi rapporti".

"La situazione Russia - Ucraina si sta pian piano risolvendo. Mi auguro che, ancora una volta, il dialogo che è stato inziiato possa portare una soluzione al problema".

"Per quanto riguarda il caro delle bollette, le cause sono diverse. Tra queste ci sono speculazioni che vengono introdotte da player non primari. Credo che sia un problema da affrontare a livello europeo, prima ancora che italiano".

"Soltanto per mezzo di un organismo così importante si possono concordare o imporre condizioni diverse. Il problema delle forniture a lungo termine non sussiste, sono quelle a breve termine che incidono".

Pirelli Russia, Savoia: "Dinamiche geopolitiche non intaccano nostro business, difficoltà solo nei trasporti"

Pirelli Russia, Savoia: "Dinamiche geopolitiche non intaccano nostro business, difficoltà solo nei trasporti"

Aimone Di Savoia Aosta, Ceo di Pirelli Russia, ha detto ai microfoni de Il Giornale d'Italia

"Pirelli ha compiuto 150 anni alla fine di gennaio. Se ci pensiamo occuparsi di gomma naturale nel 1972 era estremamente innovativo. E l'innovazione è proprio nel nostro DNA. Dodici anni fa Pirelli ha acquisito in Russia due impianti degli anni '40 che andavano ristrutturati. Anche in questo progetto abbiamo concentrato i nostri marchi di fabbria: sostenibilità, sicurezza e innovazione".

"Pirelli, in quanto azienda globale, si specializza in alcuni cluster regionali o di fabbrica in determinati settori. Per la Russia e per l'export in generale, in particolare Canada e Paesi Scandinavi, facciamo perlopiù pneumatici invernali e siamo specializzati sul modello chiodato. Il chiodo è una nostra patente speciale e rappresenta innovazione pura. Serve per la sicurezza, la sostenibilità e per migliorare le performance dei veicoli".

"Gli ultimi avvenimenti geopolitici con la Russia non stanno minimamente intaccando i nostri rapporti commerciali. Abbiamo solo avuto difficoltà di carattere logistico: come tutti sappiamo, ci sono stati dei problemi nei trasporti legati alla pandemia. È chiaro che la situazione di confine con Ucraina, Biellorussia e Polonia non aiuta. Ma, ripeto, il nostro principale problema a oggi è logistico e niente di più".

"Per quanto riguarda il caro energia, la russia soffre meno del resto del mondo e questo è un vantaggio".

Sestini (SIAD): "Con Russia nessun problema di esportazione, Italia dovrebbe rafforzare presenza nel Paese"

Sestini (SIAD): "Con Russia nessun problema di esportazione, Italia dovrebbe rafforzare presenza nel Paese"

Bernardo Sestini, Chief Executive Officer di SIAD, a Il Giornale d'Italia:

"Questo interscambio è molto importante per la Russia e per l’Italia che negli ultimi anni è presente con tutte le sue attività nel Paese Russa. Nonostante la situazione geopolitica che riguarda l’Ucraina, ritengo che l’Italia debba essere vicino alla Russia proprio perché dal punto di vista economico il Paese ha un grande potenziale".

"Noi come SIAD siamo da vent’anni in Russia: abbiamo venduto parecchie installazioni e impianti compressori e stiamo potenziando la nostra presenza cercando di trovare delle soluzioni per poter assembrare e costruire nel Paese. La situazione attuale non ci complica le cose. La nostra struttura locale è diretta da un italiano, le altre persone sono tutte russe ma non abbiamo nessun problema di esportazione dei nostri prodotti.”

“Per le prospettive future la Russia ha una potenzialità geografica enorme: è il Paese più ricco di materie prime al mondo e di conseguenza non può far altro che crescere. Ritengo che la politica messa in atto dal Presidente Putin sia molto valida, far crescere l’industria interna e non solo esportare dei prodotti energetici. L’Italia dovrebbe sfruttare questo fattore, essendo dentro l’Europa e non avendo, se non ultimamente, una leadership a livello internazionale. L'Italia sta pagando delle scelte politiche fatte dagli Stati Uniti e da altri paesi europei.”

“Dovremmo riuscire a fare massa e muoverci in maniera più coordinata: imprenditori e sistema Paese insieme. Certo gli imprenditori italiani sono individualisti, di conseguenza è molto difficile riuscire a coordinarci ma ritengo che sia fondamentale per il futuro fare gruppo come tanti Stati fanno".

Borghini (Fondazione Fiera): “L'esportazione dalle nostre fiere rappresenta il 3% del PIL del Paese”

Borghini (Fondazione Fiera): “L'esportazione dalle nostre fiere rappresenta il 3% del PIL del Paese”

Giampiero Borghini, Advisor di Fondazione Fiera Milano, a Il Giornale d'Italia:

"La Russia in qualche misura sembra essere fatta apposta per l'Italia perché è un Paese che ha una quantità enorme di materie prime e un bisogno forte di trasformare il proprio sistema economico e produttivo. Noi italiani poi siamo da sempre dei partner molto importanti per i russi perché portiamo conoscenza e competenza e non esportiamo potere. In nessun caso le industrie italiane quando vanno lì pretendono di prevaricare, però bisogna dire che la chimica e l’industria automobilistica russa parlano italiano da sempre.”

“In un contesto così delicato, dove c'è bisogno di distensione, ogni occasione che porta alla collaborazione economica e culturale è importante e decisiva.”

“Siamo un partner economico molto importante per la Russia, in particolare l’industria lombarda. I numeri di interscambio che ci sono tra Lombardia e Russia sono significativi anche in settori nuovi come la moda, l’alimentare che prima non erano così presenti e anche industriali. Siamo un paese piccolo ed esportatore e abbiamo un interesse costitutivo a internazionalizzarci.”

“I numero di Fiera Milano sono molto importanti in questo senso: la quantità di esportazione che si produce nelle nostre fiere rappresenta il 3% del prodotto interno lordo, una massa di denaro quindi estremamente significativa.”

Alfonso Dolce (Dolce & Gabbana): ”Mercato russo fondamentale per noi: manteniamo però le caratteristiche del Made In Italy”

Alfonso Dolce (Dolce & Gabbana): ”Mercato russo fondamentale per noi: manteniamo però le caratteristiche del Made In Italy”

Alfonso Dolce, Chief Executive Officer di Dolce & Gabbana, a Il Giornale d'Italia:

"Il mercato russo per l’Italia è decisamente importante, anche sotto l'aspetto di cultura e di attenzione a quello che è ben fatto e al Made In Italy. Bisogna continuare a fare un lavoro fedele a quelle che sono le proprie caratteristiche distintive nel rispetto del consumatore globale e dell’esperienza che il marchio vuole dare.”

“Riguardo al momento di tensione geopolitico che stiamo vivendo, siamo ovviamente preoccupati. Speriamo bene, noi continuiamo il nostro lavoro con l’auspicio che la pace possa essere il primo ingrediente nelle attività di tutti".

“Abbiamo iniziato un percorso di Made in Italy anche nel mondo del beauty che non è usuale. Ma prima di parlare di budget e numeri, elementi ovviamente fondamentali, la cosa più importante è costruire una cultura qualitativa per quello che riguarda la categoria merceologica. Ambiamo a portare un marchio italiano come Dolce & Gabbana tra i primi in ogni singolo Paese e vale anche per la Russia. Vogliamo essere leader per la categoria merceologica. Futuro in Borsa per il nostro marchio? Per adesso no, ma in futuro tutto può accadere.”

Interscambio commerciale Lombardia - Russia 2021, + 34% sul 2021 ma non recupera livelli pre Covid

I primi nove mesi del 2021 vedono un incremento a doppia cifra dell’interscambio commerciale tra la Lombardia e la Russia (2,8 miliardi, +34% sul 2020) ma non riesce a recuperare i valori pre-Covid (-13%), sebbene l’export manchi di poco
l’obiettivo (-1%). Questi i dati elaborati dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo per l’Associazione Conoscere Eurasia.

Risultato positivo anche per la provincia di Milano (+15%) che rappresenta il 44% dell’interscambio regionale, ma anch’essa distante dai valori pre-pandemia (-8%)

Da gennaio a settembre dello scorso anno l’interscambio è cresciuto del 34% (2,87 miliardi di euro) rispetto ai primi nove mesi del 2020 (€ 2,14 mld): un risultato, però, ancora distante dai livelli pre-Covid (€ 3,31 mld nei 9M 2019, -13%).

Nel dettaglio, da gennaio a settembre 2021 l’export delle aziende lombarde è cresciuto del 16% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (€ 1,59 mld vs € 1,37 mld), avvicinandosi ai valori pre-pandemici (-1%, € 1,62 mld in 9M 2019). I settori protagonisti della ripresa2 sono stati: meccanica (€ 526,9 mln, 33,1% del totale dell’export regionale), prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori (€ 265,3 mln, 16,6% del totale) e sostanze e prodotti chimici (€ 236,5 mln, 14,8% del totale) che, nel complesso, rappresentano il 64,5% delle esportazioni verso Mosca. Le relazioni commerciali tra le due aree sono particolarmente significative, in quanto la Lombardia rappresenta oltre un quarto (28%) dell’export italiano verso la Russia e il 18% dell’interscambio.

Altrettanto importante, però, è stata la crescita dell’import nei primi nove mesi del 2021: +65% (da € 772,2 mln a € 1,28 mld), spinta soprattutto da metallurgia (47,2% del totale delle importazioni), petrolio greggio (23,7% del totale) e prodotti chimici (13,3% del totale).

Nel complesso, sono positivi anche i dati d’interscambio commerciale tra la provincia di Milano e la Russia, in crescita nei primi nove mesi del 2021: +15% rispetto allo stesso periodo del 2020 (da € 1,10 mld a € 1,27 mld), ma in calo dell’8% rispetto a gennaio-settembre 2019 (€ 1,38 mld). Rispetto al livello regionale si invertono i fattori che compongono l’interscambio, in quanto l’export è sì cresciuto del 9% sui primi nove mesi del 2020 (da € 632,2 mln a € 691,2 mln), ma risulta inferiore ancora del 13% rispetto allo stesso periodo del 2019 (€ 794,1 mln).

Mentre l’import è passato da 472,3 a 575,7 milioni (+22% su base tendenziale), recuperando quasi completamente i valori pre-Covid (-1% vs 581,6 mln in 9M 2019). Milano e provincia rivestono un peso molto importante, in quanto rappresentano il 44% del totale dell’interscambio regionale.

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