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CRUI, "Università: per un Paese a prova di futuro": PNRR, riforme strutturali sull'istruzione per ripartire

Ferruccio Resta, Presidente della CRUI e Rettore del Politecnico di Milano: "Italia ha una straordinaria occasione: mettere la conoscenza al centro delle sue politiche di crescita, come accade in ogni economia avanzata"

12 Novembre 2021

CRUI, "Università: per un Paese a prova di futuro":  il confronto

L'università come elemento chiave della ripresa socio-economica, anche in ottica PNRR. Questo il tema dell'incontro CRUI, la Conferenza dei Rettori delle Università italiane, intitolato “Università: per un Paese a prova di futuro”. Al dibattito hanno partecipato ospiti accademici, istituzionali e dell’impresa, invitati dal Presidente e Rettore del Politecnico di Milano, Ferruccio Resta.

Competenza, tecnologia e capitale umano i tre elementi imprescindibili dai quali partire per affrontare la stagione di riforme alle porte, che si tratti di digitale o di green, che si affrontino le tematiche legate al mondo del lavoro o alle grandi misure pensate per la riorganizzazione della pubblica amministrazione, della giustizia o della sanità. L’Università - fonte di conoscenza, luogo della ricerca, origine della futura classe dirigente - deve tornare al centro del dibattito pubblico, fattore abilitante per attuare cambiamenti trasversali.

Sarebbe limitante relegare il suo ruolo alla sola Missione 4 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e un grave errore non cogliere un’opportunità unica, quella di confronto aperto con le forze politiche ed economiche per tracciare insieme l’immagine di un Paese moderno. Un Paese che mette la conoscenza al centro delle proprie leve di crescita. Questo è chiamata a fare l’Italia sfruttando un’occasione eccezionale come quella presentata dal Next Generation Eu. Un messaggio chiaro e un appello da parte del sistema accademico, unito come raramente accade, attraverso la voce degli oltre 80 rettori che fanno parte della CRUI.

“Questo è il messaggio chiave di un incontro d’eccezione tra il sistema universitario e i grandi attori della società civile: non pensiamo all’università per l’università. Non limitiamoci a riforme fatte su misura, sebben utili, come quelle indicate nel Position Paper presentato oggi. Non riduciamo il ruolo dell’università alla sola Missione 4 del PNRR. Sarebbe un errore ragionare per compartimenti stagni. – ha affermato il Presidente della CRUI e Rettore del Politecnico di Milano, Ferruccio Resta – Al contrario, l’Italia ha una straordinaria occasione: quella di mettere la conoscenza al centro delle sue politiche di crescita, così come accade in ogni economia avanzata. Tre i fattori abilitanti delle riforme che il Paese si aspetta: conoscenza, tecnologia e capitale umano. Fattori che rendono l’università un grande abilitatore e un interlocutore d’eccezione per tracciare il futuro dell’Italia dal 2026 in poi.”

Università, Resta (Presidente CRUI): “Dobbiamo rendere più flessibile e moderna l’università, puntare su formazione e ricerca”

VIDEO - Università, Resta (Presidente CRUI): “Dobbiamo rendere più flessibile e moderna l’università, puntare su formazione e ricerca”

“Quello di oggi è un confronto tra Università quindi tra il mondo della formazione e della ricerca del nostro paese con la società, afferma a Il Giornale d’Italia Ferruccio Resta Presidente CRUI e Rettore del Politecnico di Milano. Ci sono imprese, rappresentanti del mondo della finanza e della ricerca, l’Europa con il Commissario Gentiloni e tutte le grandi sfide che dovremo affrontare, da quella digitale con il Ministro Colao a quella delle transizioni digitali ed ecologiche.”

“Questa maledetta pandemia ci ha insegnato che siamo ancora troppo poco preparati ad affrontare le grandi sfide e quindi dobbiamo puntare sull’alta formazione, questo è il primo insegnamento che abbiamo, è sempre più complessa e più interdisciplinare e questo è un po’ il primo messaggio che vogliamo dare, dobbiamo rendere sempre più flessibile e moderna l’Università per accettare questa sfida. L'altra grande sfida è la ricerca, oggi siamo qui a fare quest’evento grazie ad un piano di vaccinazioni importante fatto da ricerca scientifica e modelli organizzativi innovativi, l’università è tutto questo quindi oggi la mettiamo a disposizione del Paese.”

“Oggi il messaggio che vogliamo dare è che non parliamo di risorse economiche, non parliamo di riforma universitaria, non parliamo di università per università, che farà il suo compito, parliamo invece di quello che è il ruolo dell’università come infrastruttura del Paese per affrontare la sfida, quindi modelli organizzativi, competenze, conoscenze, un apporto che possiamo dare a tutte le altre cinque missioni del PNRR. Oggi vogliamo dare un messaggio molto chiaro, noi stiamo progettando il periodo dopo il PNRR, questo non è un obiettivo è un mezzo per ottenere un obiettivo, oggi qui pensiamo a dove vogliamo andare.”

L’incontro “Università: per un Paese a prova di futuro” è partito da un’analisi lucida sullo stato delle Università italiane nella post pandemia e sul ruolo da assumere nella nuova normalità per animare un confronto tra ospiti accademici, istituzionali e dell’impresa. Dopo l’apertura del Presidente Ferruccio Resta, di Paolo Gentiloni, Commissario europeo per l'Economia, e di Carlo Bonomi, Presidente Confindustria, sono intervenuti alla tavola rotonda moderata da Bruno Vespa: Mara Carfagna, Ministra per il Sud e la Coesione territoriale; Vittorio Colao, Ministro per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale; Cristina Messa, Ministra dell’Università e della Ricerca; Maria Chiara Carrozza, Presidentessa ndel CNR; Carlo Messina, Consigliere Delegato e CEO di Intesa Sanpaolo; Luciano Floridi, Professor of Philosophy and Ethics of Information Oxford, e Giovanni Brugnoli, Vice Presidente di Confindustria per il Capitale umano.

Durante la pandemia, le Università hanno dimostrato di essere in grado di affrontare situazioni di crisi: si sono organizzate gestendo l’emergenza con determinazione e avendo ben chiari gli obiettivi da raggiungere per favorire la ripresa.

Oggi, la comunità accademica non può e non vuole rinunciare al suo ruolo propositivo e si pone in prima linea nel definire le priorità di un sistema che va riformato in termini concreti ed effettivi. CRUI ha perciò redatto un position paper in cui vengono tracciate otto direttrici utili a modernizzare la formazione, a valorizzare la ricerca e a migliorare la gestione degli Atenei per far fronte alle nuove esigenze della società e del mondo del lavoro.

La rinascita economica, che passa anche attraverso l’Università, richiederà un partenariato con le imprese e il Governo del Paese, e sinergia per progettare le misure necessarie a fronteggiare nuove sfide verso le quali l’Università potrà avere un ruolo centrale. Per rendere possibile tutto ciò, nell’agenda delle riforme dovrà essere prioritaria la promozione di un insieme di interventi di semplificazione e modernizzazione che consentiranno il riordino del sistema universitario, rendendolo più dinamico e capace di adattarsi alle mutate condizioni della società e ai nuovi obiettivi che le saranno affidati.

Digital Ethics Lab, Luciano Floridi: "Università fondamentale per formare le risorse umane"

 VIDEO-Digital Ethics Lab, Luciano Floridi: "Università fondamentale per formare le risorse umane"

Luciano Floridi, professore di filosofia ed etica dell'informazione e Director del Digital Ethics Lab, a Il Giornale d'Italia: "Una delle grandi risorse che abbiamo in Italia sono soprattutto le risorse umane. L'università si occupa proprio di risorse umane e di formare le persone del Paese ad affrontare la società, il mondo del lavoro, ma anche la vita quotidiana.

L'università aiuta anche a essere cittadini migliori, fare meglio il proprio lavoro, risolvere problemi e avere più successo nei propri progetti. Bisogna quindi ripartire dalle risorse umane. Ovviamente anche le infrastrutture e i finanziamenti sono importanti ma senza le persone non c'è partenza o finanziamento che tenga.

Per cercare di non lasciare indietro nessuno bisogna investire in maniera sistematica, robusta, intelligente. Vuol dire aiutare chi ha meno, essere più pazienti con chi va più lentamente. Bisogna capire chi può fare cosa e trovare le soluzioni giuste per le persone giuste. Insomma, ci vuole più società e più politica.

Il mercato è fatto per creare ricchezza, mentre la società e la politica per distribuirla. Allora c'è bisogno di più società e politica, entrambe con l'iniziale maiuscola in modo da aiutare tutti ad avere successo nella misura in cui ciascuno di noi può averlo".

 

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