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Festival dell’Economia di Trento 2026 con il tema “Dal mercato ai nuovi poteri” dopo un’edizione da 40.000 partecipanti e oltre 750 relatori in 325 eventi

Il nuovo tema nasce dall’analisi dell’Advisory Board guidato da Fabio Tamburini, in un contesto globale segnato dalla crescita delle Big Tech e da un’Asia che accoglie quasi il 60% della popolazione mondiale

11 Dicembre 2025

Il Festival dell’Economia di Trento si appresta a inaugurare una XXI edizione caratterizzata da importanti novità strutturali e da un tema fortemente ancorato alle trasformazioni globali in corso. Dal 20 al 24 maggio 2026, la manifestazione, che dal prossimo anno si estenderà a cinque giornate, tornerà a riunire economisti, studiosi, rappresentanti delle istituzioni e protagonisti della business community italiana e internazionale. La decisione di ampliare la durata nasce dal crescente successo registrato nelle ultime edizioni, che nel 2025 hanno totalizzato 40.000 presenze, oltre 750 relatori e 325 eventi, confermando il Festival come uno dei principali appuntamenti europei dedicati al dibattito economico contemporaneo.

Per l’edizione 2026, organizzata dal Gruppo 24 ORE e da Trentino Marketing per conto della Provincia autonoma di Trento, con la collaborazione del Comune e dell’Università di Trento, l’Advisory Board presieduto dal Direttore del Sole 24 Ore Fabio Tamburini ha scelto il tema “Dal mercato ai nuovi poteri. Le speranze dei giovani”. Un titolo che riflette le dinamiche illustrate nel Manifesto ufficiale: la fine dell’egemonia del mercato come riferimento globale, la crisi della globalizzazione e l’emergere di nuovi poli di potere – dalle Big Tech alle autarchie – destinati a ridefinire gli equilibri geopolitici.

Fabio Tamburini, Direttore del Sole 24 Ore e Presidente dell’Advisory Board, ha sottolineato come l’evoluzione dell’economia mondiale stia favorendo una concentrazione di potere senza precedenti nelle mani delle grandi multinazionali tecnologiche, citando tra le principali Nvidia, Apple, Microsoft, Alphabet e Amazon. A questo quadro si aggiunge lo spostamento del “pendolo globale” verso Oriente: quasi il 60% della popolazione mondiale vive in Asia e il continente ospita quattro dei cinque Paesi più popolosi. L’Africa, dal canto suo, è destinata a raggiungere 2,5 miliardi di abitanti entro il 2050, con un’età mediana inferiore ai 20 anni.

Tamburini ha richiamato anche le criticità legate all’Occidente, dall’arresto dello sviluppo economico al declino demografico. L’Italia, secondo dati Eurostat, è destinata entro cinque anni a vedere gli over 50 superare gli under 50, mentre tra il 2022 e il 2023 circa 700.000 giovani hanno lasciato il Paese. Da qui l’appello a politiche attive capaci di invertire la tendenza e restituire ai giovani una prospettiva di futuro.

Il Festival proseguirà anche nel 2026 il percorso di analisi dei grandi cambiamenti globali, dopo aver affrontato nelle edizioni precedenti temi come la pandemia, le trasformazioni tecnologiche e le sfide geopolitiche. L’Advisory Board, composto da Elena Beccalli, Marco Fortis, Paolo Magri, Emma Marcegaglia, Giulio Sapelli, Giulio Tremonti e Fabio Tamburini, e il Comitato scientifico guidato da Ericka Costa, Luigi Bonatti e Adriana Castagnoli sono già al lavoro per definire il nuovo programma.

L’edizione 2025 ha registrato numeri record: 750 tra relatori e moderatori, 325 eventi e 40.000 presenze, con un’organizzazione che ha ottenuto la certificazione ISO 20121 per la gestione sostenibile. Risultati che confermano il ruolo del Festival come piattaforma di riferimento nel panorama culturale ed economico italiano.

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