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Campora (Allianz): "La banca è un business molto più veloce rispetto all'assicurazione, che deve creare attraverso l'AI un agente bionico"

L'Amministratore Delegato e Direttore Generale di Allianz è stato intervistata da Il Giornale d'Italia in occasione del Convegno dei risultati di Ricerca dell’Osservatorio Fintech & Insurtech svoltosi oggi al Politecnico di Milano

11 Dicembre 2025

Giacomo Campora, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Allianz, è stato intervistata da Il Giornale d'Italia in occasione del Convegno dei risultati di Ricerca dell’Osservatorio Fintech & Insurtech svoltosi oggi al Politecnico di Milano. Si contano 485 startup attive, in diminuzione rispetto alle 596 del 2024, tra qualche nuova apertura, alcune chiusure e numerose M&A. Nei primi dieci mesi dell'anno le Fintech e Insurtech hanno raccolto complessivamente 202 milioni di euro tra equity e strumenti convertibili, evidenziando un calo del 19% rispetto ai 250 milioni del 2024. Ma le realtà esistenti rafforzano la propria posizione: ricavi in crescita, maggiore solidità finanziaria e migliore capacità di adattamento all'evoluzione competitiva.

Un riassunto del suo intervento sul palco? 

Siamo stati invitati dal professor Giorgino per questo decennale e diciamo ci siamo concentrati sulla applicazione pratica dell'innovazione all'industria finanziaria distinguendo fra banche ed assicurazioni con una differenza che è quella della velocità dei due business. La banca è un business molto più veloce rispetto all'assicurazione, quindi ha bisogno di un'innovazione vivace. L'assicurazione invece ha bisogno di un'innovazione che ha due lati il primo dell'efficientamento dei processi interni, come tutti possono capire. Ma l'altro, più importante, è quello di creare una specie di agente bionico, cioè una persona che, potenziata dall'intelligenza artificiale, riesca a contattare più persone, spiegare meglio prodotti complessi, guadagnare la fiducia e dare dei prodotti altamente performanti.

Se fosse se adesso fosse all'università userebbe l'AI?

Tutti possono tornare all'università. A me piacerebbe tornare all'università da studente, non più da adulto, e avere gli strumenti che ci sono oggi a disposizione, perché si apprende tanto di più in molto meno tempo. Ed è qualche cosa di straordinario perché farà che le persone miglioreranno tanto negli anni a venire, saranno più consapevoli, sapranno più cose sapranno trovare, più collegamenti saranno aiutati tanto.

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