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Pierluigi Bonora: "Elettrico? Un'imposizione, bisogna reagire e poter scegliere"

Il giornalista Pierluigi Bonora: "Analizzare i problemi dalla parte del pragmatismo e non dell'ideologia". L'intervista a Il Giornale d'Italia

25 Ottobre 2022

Il giornalista Pierluigi Bonora, in occasione del Forum Automotive 2022, ha affermato a Il Giornale d'Italia:

"Il punto del dibattito è stato quello di dire la verità, cioè analizzare i problemi ma stare dalla parte del pragmatismo e non dell'ideologia. Mi riferisco alla mobilità che cambia, all'imposizione che arriva da una commissione europea ideologica, che lavora con tutta l'ideologia possibile, impone delle scelta alla popolazione europea di viaggiare solo in elettrico dal 2035, non tenendo conto delle altre proposte virtuose che esistono. I motori di ultima generazione endotermici, i biocarburanti, i carburanti sintetici, fino ad arrivare all'idrogeno.

Io non sono contrario all'elettrico ma posso dire che è giusto che la gente possa scegliere quale tipo di alimentazione preferisce ed è consona alle sue esigenze, rimanendo in un ambito green, cioè di massima decarbonizzazone.

"C'è una grande incertezza sull'elettrico, è un'imposizione. Come al solito si è partiti nel costruire questa casa dal tetto e non dalle fondamenta, si è parlato dopo di infrastrutture, di energia rinnovabile, e si è partiti subito col prodotto. I costruttori sono stati obbligati e l'atteggiamento è stato troppo passivo da parte dei costruttori che avrebbero dovuto mettere dei paletti.

Adesso sono impegnati in investimenti mega miliardari su una cosa che sinceramente sono un grande punto di domanda: è il mercato che deve decidere, il pubblico deve spendere dei soldi perché queste macchine costano tra il 50-60% in più rispetto a una qualsiasi macchina endotermica. Non so come andrà a finire.

"Per il nuovo Governo la direzione è di pragmatismo, non può ideologica come gli ultimi esecutivi. Almeno così stando le intenzioni sia del Premier sia dei Ministri. Potrebbe essere un passo importante verso anche il convincimento di altri Governi ad agire alla stessa maniera: le imposizioni si subiscono ma bisogna anche reagire. Ricordiamo che nel 2024 ci saranno le elezioni per il nuovo Parlamento Europeo e ovviamente la situazione visto quello che ha combinato la Commissione Europea a livello di politica energetica inesistente, che ora paghiamo, ci sarà una risposta particolare da parte degli elettori".

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