10 Settembre 2025
Secondo attacco in 48 ore per la Global Sumud Flotilla, la missione umanitaria navale internazionale che punta a rompere il blocco marittimo verso Gaza. Nella nottata fra martedì 9 e mercoledì 10 settembre, infatti, la nave "Alma", battente bandiera britannica, è stata attaccata da un presunto drone, a circa 20 miglia marittime dal porto di Sidi Bou Said. La Tunisia ha nuovamente declinato le accuse di coinvolgimento.
Il sospetto che dietro a questi raid mirati ci sia Israele è sempre più forte: solamente ieri, un attacco del tutto analogo si è abbattuto sulla nave "Family", con a bordo Greta Thunberg, e pochi giorni prima un relitto di un presunto missile di fabbricazione di Tel Aviv è stato rinvenuto nel braccio di mare fra Lampedusa e Lampione. Elementi da non considerare come episodi singoli, ma come una possibile strategia israeliana di controllare e sabotare la Global Sumud Flotilla: non a caso, a inizio settembre, tre aerei militari di Tel Aviv hanno sorvolato i cieli siciliani, fermandosi alla base di Sigonella.
A meno di 48 ore dall’attacco con drone che ha incendiato la nave "Family", ammiraglia della Global Sumud Flotilla, un nuovo raid ha preso di mira l’imbarcazione "Alma", battente bandiera britannica, al largo di Sidi Bou Said in Tunisia. L’ordigno incendiario lanciato da un drone ha provocato un rogo sul ponte superiore, subito domato dall’equipaggio internazionale. Nessun ferito, ma la tensione cresce.
La flottilla, formata da attivisti e delegazioni europee e arabe, intende raggiungere Gaza per rompere l’assedio imposto da Israele e consegnare aiuti umanitari essenziali. Ma Tel Aviv sembra determinata a impedirlo con tutti i mezzi. Non è un episodio isolato: oltre al presunto doppio attacco con droni in Tunisia, resta ancora da chiarire la vicenda del missile di fabbricazione israeliana rinvenuto a Lampedusa e la presenza di tre aerei militari israeliani nella base di Sigonella. Tasselli di un disegno che appare sempre più chiaro: sabotare e intimidire chiunque osi sfidare il blocco su Gaza.
Gli attivisti denunciano la strategia israeliana di “terrorismo mirato” per fermare una missione civile e non violenta. Francesca Albanese, relatrice ONU per i diritti umani nei Territori occupati, ha confermato la dinamica dell’attacco e parlato di prove evidenti sull’impiego di droni. Nonostante il fuoco e la paura, la Global Sumud Flotilla non arretra: “Navigheremo verso Gaza, qualunque cosa facciano”, affermano i membri.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia